Il Documento di finanza pubblica: “Più missioni internazionali”. Giorgetti: “Valutiamo la clausola per aumentare la spesa in difesa”

  • Postato il 3 ottobre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“L’Italia, pur avendo già espresso l’interesse a ricorrere allo strumento finanziario europeo Safe, ritiene necessario effettuare ulteriori approfondimenti sul più ampio tema delle capacità di difesa e sulle compatibilità finanziarie prima di decidere se avvalersi della clausola di salvaguardia nazionale. Ciò anche per non compromettere il consolidamento fiscale”. Lo scrive il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella sua introduzione al Documento programmatico di Finanza Pubblica, che prevede un aumento delle spese militari di quasi 20 miliardi nel prossimo triennio, spiegando che “l’aumento della spesa in difesa dovrà infatti essere graduale, onde garantire una coerenza con lo sviluppo dell’offerta nazionale e non spiazzare altre componenti di spesa con un impatto significativo sulla crescita potenziale del Paese e sul benessere dei cittadini”.

All’interno del documento si legge che “sul piano strettamente operativo è prevedibile un incremento degli interventi nelle operazioni fuori dai confini nazionali, anche in cornici più ampie rispetto a quella bilaterale da sostenere con opportuni rifinanziamenti del Fondo missioni internazionali e del Fondo per le forze ad alta ed altissima prontezza operativa, al fine di assicurare il rispetto degli impegni assunti dall’Italia connessi con il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali e garantire l’approntamento e l’impiego degli assetti per una più rapida risposta al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza”.

In linea con gli obiettivi decisi in ambito Nato, si ricorda poi che il “il governo ha espresso l’interesse a fare ricorso ai prestiti del fondo europeo Security Action For Europe (Safe), dedicato al rafforzamento dell’industria europea della difesa, e che disporrà di una allocazione complessiva massima di 150 miliardi”. E “attualmente, il governo è impegnato nella stesura del Piano di investimento nella difesa europea, in base al quale la Commissione deciderà sull’allocazione dei prestiti richiesti (stimati provvisoriamente pari a 14,9 miliardi per quanto riguarda l’Italia)”.

Durante il vertice della Nato di giugno, i capi di Stato e di governo dell’Alleanza hanno sottoscritto un nuovo impegno ad aumentare le spese per la difesa per raggiungere entro il 2035 l’obiettivo del 5% di spesa in rapporto al Pil: il 3,5% per finanziare le capacità core della Difesa, di cui almeno il 20% destinato agli investimenti, e l’1,5% per attività relative alla sicurezza, tra cui la protezione delle infrastrutture critiche, la preparazione e difesa civile, l’innovazione e il rafforzamento della base industriale.

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