Il dramma dell'ex NBA Jason Collins "Ho un tumore al cervello, ma non voglio arrendermi. Ho marcato Shaq, non temo nulla"
- Postato il 12 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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L’America del basket si stringe attorno a Jason Collins, l’ex pivot di Nets, Grizzlies, Wolves, Hawks, Celtics e Wizards, che ha annunciato a ESPN di essere stato colpito da un glioblastoma allo stadio 4, uno dei tumori al cervello più feroci che la storia della medicina abbia mai raccontato. Una vera e propria “sentenza di morte”: a Collins i medici hanno detto che restano non più di 11-14 mesi di vita, almeno secondo quella che è la media dei casi precedentemente rivelati, legati alla sua malattia. Un annuncio che ha sconvolto milioni di appassionati, ma che non ha abbattuto Collins, pronto a investire il tempo che gli rimane a disposizione per mettersi al servizio degli altri.
- La scoperta, la diagnosi e la voglia di combattere
- Nel 2013 fece outing, oggi tutto lo sport è di nuovo con lui
La scoperta, la diagnosi e la voglia di combattere
Perché la sua intenzione è quella di non mollare di un centimetro: “Se davvero questo è il tempo che mi rimane da vivere, allora lo userò per testare delle cure che un giorno potrebbero contribuire a diventare lo standard, salvano tante vite”.
Collins ha voluto dunque vedere qualcosa di positivo in una storia che di positivo ha ben poco. “Qualche mese fa alcuni miei familiari avevano fatto trapelare la notizia che mi era stato diagnosticato un tumore, ma senza entrare troppo nei particolari. Ora è giusto che lo faccia io in prima persona: è vero, ho un glioblastoma allo stadio 4, che è piuttosto aggressivo e teoricamente non mi da molte speranze di vivere ancora a lungo.
Quando l’ho scoperto è stato uno shock: dovevo andare agli US Open, ma non riuscivo a fare le valigie e subito mi sono sottoposto a una TAC dalla quale è emersa la necessità di fare esami più approfonditi. Prima ancora di farli, un giorno sono caduto in casa perdendo i sensi e ho cominciato a dimenticare le cose, anche come spegnere un elettrodomestico. Il tumore aveva cominciato ad aggredirmi e avevo perso la memoria a breve termine, oltre che la capacità di comprendi ore. Per mia fortuna, ero abbastanza “fuori di testa” quando mi hanno spiegato cosa c’era nel mio cervello, quindi non ho molti ricordi. Ma sono perfettamente consapevole di cosa stia succedendo”.
Nel 2013 fece outing, oggi tutto lo sport è di nuovo con lui
Collins ha avuto un passato da discreto giocatore in NBA: 14 stagioni con oltre 800 partite disputate e una media di impiego di quasi 21’ a partita, con 3.6 punti e 3.8 rimbalzi a serata. Il suo nome però è divenuto famoso soprattutto nel 2013, quando divenne il primo atleta delle quattro principali leghe professionistiche americane (quindi basket NBA, football NFL, baseball MLB e hockey NHL) a dichiarare di essere omosessuale, trovando però grande sostegno da figure come l’allora presidente Barack Obama e la stella dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant.
Pochi mesi fa ha sposato civilmente il produttore cinematografico Brunson Green, che in questo tempo così delicato non lo ha mai lasciato solo. “Mi ha detto che durante il primo ciclo di radioterapia ho smesso di guardare le partite di tennis, preferendo serie TV coreane… ma non so se fosse vero o se è una battuta. Di sicuro però, una volta terminato il primo ciclo di cure, ho cercato di capire come affrontare questa nuova sfida. Insomma, in carriera ho dovuto marcare uno come Shaquille O’Neal nel suo prime, di cos’altro dovrei avere paura? Sono un combattente e cercherò di combattere questa battaglia con tutte le mie forze.
Noi atleti abbiamo dalla nostra la determinazione, altrimenti non si arriverebbe a certi livelli. Non me ne starò qui ad aspettare che il male faccia il suo corso. Non potrò essere operato, ma farò di tutto per lottare con le mie forze, anche per consentire in futuro ad altri di poter provare a guarire. Ho risorse economiche tali da permettermi di poter fare questa battaglia per me e per gli altri e non risparmierò un solo centesimo, se questo potrà salvare altre vite”.