Il fantasma di Giorgia Meloni lascia Schlein e Conte con un palmo di naso, per Vance è “il ponte fra Europa e Usa”
- Postato il 19 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il fantasma di Giorgia Meloni si è volatilizzato in un attimo. Non c’è più, è sparito insieme con le prefiche che la consideravano un leader isolato in Europa.
Sparita anche dalle foto in cui il presidente Macron spadroneggiava. Giuseppe Conte ed Elly Schlein lo avevano pronosticato, non ci voleva molto a prevederlo.
Poi, invece, arriva un altro oceano di gente che invade Roma per l’insediamento del Papa: 150 mila persone affollano Piazza San Pietro e dintorni. Capi di stato e di governo che vengono con piacere in questa città, caput mundi. Fra loro James David Vance, il vice di Donald Trump, e Ursula von der Leyen, il presidente della commissione europea.
Vance: Meloni è il ponte fra Europa e Stati Uniti

Ora la foto è un’altra, quella vera che ritrae i tre a colloquio per affrontare i tanti problemi che il mondo deve risolvere. Alcuni sono irrisolti, debbono essere discussi, ma alla fine della riunione, il numero due degli Stati Uniti sostiene con chiarezza: “Giorgia è il vero ponte fra l’Europa e gli Stati Uniti”.
Probabilmente, il leader dei 5Stelle e la segretaria del Pd non avranno trascorso una notte tranquilla dopo aver visto in tv quella riunione a tre svoltasi a Villa Taverna, la sede residenziale della diplomazia americana a Roma. Non hanno profferito verbo a riguardo, hanno preferito tacere.
Che cosa avrebbero potuto dire? L’unico a intervenire è, guarda caso, quel Matteo Renzi che fa quasi tenerezza. Non sa dove arrampicarsi per strappare un titolo sui giornali. Forse passa notti insonni per trovare il giusto argomento. Lui è il vero isolato della politica italiana.
Il senatore Alessandro Alfieri, un esponente di spicco del pd, perde le staffe dopo aver letto le “ultime scaramucce” del leader di Italia Viva. “Se una minoranza del Pd vota contro il mio Jobs Act peggio per loro. Senza di me si perde”, aveva dettato Renzi. “Ci ha offesi,”, gli risponde il senatore Alessandro Alfieri. Ma il vertice del partito di via del Nazareno non dà più peso alle sparate di Renzi e glissa perchè non vale la pena interloquire con un politico che, pur di apparire e di far sentire la sua voce, non sa più a che santo votarsi.
C’è altro di cui occuparsi. Ad esempio, dell’ennesima lezione di Leone XIV che invoca ancora una volta la diplomazia per arrivare ad una pace giusta e duratura. “Bisogna amarci l’un l’altro”, afferma. Che è come dire ai potenti della terra: è questo l’insegnamento di Cristo. In altre parole: le guerre che sconvolgono il mondo debbono finire, le armi tacere, gli aerei che si alzano in volo per bombardare rimanere negli hangar.
Effetto Leone XIV
A dire il vero, senza passare per ottimisti, dobbiamo riconoscere che qualcosa si è mosso dopo l’incoronazione del nuovo Pontefice. Al di là dell’incontro che ha avuto come protagonista la nostra premier. Il solco con i paesi d’oltre oceano si è ridotto ed i più stretti collaboratori della Meloni ritengono che sia lei e soltanto lei la regista di questa operazione. Ora, non è il caso di andare alla ricerca di un condottiero solitario, seguiamo alla lettera quel che desidera il Vicario di Cristo: “Amarci l’un l’altro” per raggiungere la pace. Dunque, amore e unità, indispensabili per dare tranquillità agli uomini e alle donne che abitano su questa terra.
Non è stata una domenica che l’opposizione al governo ricorderà con piacere. I fatti dimostrano che le critiche si possono fare, anzi sono doverose per la minoranza, ma debbono avere un fondamento di verità. Le fake news hanno poca vita, anche se il solito Renzi (sempre lui) si affanna a spiegare che l’esecutivo non è stabile (come credono in tanti, soprattutto in Europa) ma è immobile.
Dice: “Nessuno dei problemi che assillano il Paese è stato risolto: sanità, scuola, salari, immigrazione. Come si fa a sostenere che chi guida oggi l’Italia deve congratularsi con se stesso?”
Il ritornello è sempre lo stesso: destra contro sinistra e viceversa. L’importante è mettere all’angolo l’avversario, il resto verrà di conseguenza. Sarà così anche in futuro? Chi legge i giornali e guarda la tv spera diversamente. In un pentimento di chi ci rappresenta, ad esempio.
Un traguardo impossibile se non si cambia registro. Allora, sperando in tempi migliori, godiamoci per ora i successi che sono sotto gli occhi tutti. Quello di Roma che ha sostenuto una folla di 400 mila persone venute a dare l’addio a Francesco ed un’altra ondata di cattolici che hanno voluto vedere Leone XIV salutare e benedire la gente mentre in macchina percorreva la piazza più famosa del mondo.
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