Il figlio nasce senza gambe, condannato il ginecologo. La mamma: “Se l’avessi saputo, avrei abortito”

  • Postato il 4 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Durante tutta la gravidanza, alla madre era stato assicurato che tutto fosse sotto controllo, che il bambino crescesse bene e che non vi fossero anomalie da temere. Affidatasi ai medici, aveva affrontato i nove mesi con la serenità di chi si sente protetto e rassicurato. La realtà, però, si è rivelata drammatica la notte di Natale del 2015 all’ospedale Maggiore di Parma: il piccolo Bryan è nato senza gambe dal ginocchio in giù. Un evento che ha segnato profondamente la famiglia e che, dieci anni dopo, ha trovato risposta nelle aule di giustizia.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il Tribunale di Parma ha condannato il ginecologo che seguì la gestazione a risarcire i genitori con circa 350 mila euro, tra danni e spese legali, oltre agli interessi. La cifra riconosce la responsabilità professionale dei medici e il trauma subito da madre e padre, improvvisamente travolti da una realtà che nessuno aveva saputo o voluto individuare.

La sentenza del Tribunale e le responsabilità mediche

L’ordinanza, emessa dalla giudice Cristina Ferrari, accoglie le tesi degli avvocati della famiglia, basandosi su un quadro probatorio definito “inequivocabile”. Nonostante la donna si fosse sottoposta a numerosi esami ecografici – dal ginecologo di fiducia, al consultorio Ausl, fino alle visite ospedaliere – nessuno aveva rilevato la malformazione.

Nell’ordinanza si legge chiaramente: “È altrettanto pacifico e documentato che nessuno dei medici coinvolti nella vicenda avesse rilevato prima della nascita del bambino l’esistenza della malformazione, nonostante durante la gravidanza la donna si fosse sottoposta a plurimi esami”. Le perizie medico-legali hanno confermato che quasi tutte le ecografie furono lette in modo errato, indicando superficialità e mancata attenzione da parte del personale sanitario.

toga in tribunale
Il figlio nasce senza gambe, condannato il ginecologo. La mamma: “Se l’avessi saputo, avrei abortito” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Diritto all’aborto negato e precedenti inquietanti

I giudici hanno evidenziato come il danno non riguardi solo la nascita di un figlio con grave disabilità, ma anche la libertà di scelta della madre: “È stata privata del suo diritto di decidere se abortire o meno, e entrambi i genitori hanno subito danni morali per lo choc al momento del parto e per non essersi potuti preparare emotivamente e psicologicamente a un evento del genere”.

Il Tribunale sottolinea: “La mancata diagnosi della malformazione del feto durante la gravidanza e la sua scoperta al momento della nascita del bimbo ha drammaticamente fatto andare in pezzi l’immagine che la donna si era creata e sognata nei nove mesi precedenti”.

La vicenda di Bryan non è un caso isolato. Nel 2003, lo stesso ginecologo seguì un’altra gravidanza con esito tragico: una bambina, Elena, nacque con gravi problemi psicofisici e morì a quattro anni.

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Blitz

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