Il futuro dei bonus online: come i casinò digitali dovranno adattarsi al 2025

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Stanno cambiando tante cose sul gioco online e, di conseguenza, anche sui bonus. Le nuove concessioni ADM stanno un po’ riscrivendo le regole e anche l’europa di sta muovendo per l’advertising digitale. Adesso, i casinò online devono concentrarsi sulla trasparenza, sull’UX e devono ripensare alle loro offerte. Quali sono i modelli più efficaci?

Ormai i classici starter pack con i giri gratuiti senza deposito sono quasi obsoleti, il mercato chiede che le offerte siano più trasparenti e che i termini siano chiari. Il nuovo quadro regolatorio italiano ha messo una stretta e gli operatori devono adeguarsi se vogliono rimanere competitivi sul mercato.

Online in crescita, mobile davanti a tutto

Partiamo dai dati. In Europa, il mercato del gioco ha raggiunto i 123,4 miliardi di euro di GGR nel 2024, +5% rispetto al 2023. L’online vale 47,9 miliardi ed è ormai il 39% del totale. All’interno dell’online, i casinò rappresentano il 45% dei ricavi e il 58% delle giocate passa da mobile. È una fotografia che anticipa altre due traiettorie:

· Online al 45% del mercato entro il 2029

· Mobile al 67% delle entrate online

Insomma, le promozioni funzionano se sono pensate prima di tutto per gli smartphone, con un onboarding leggero e dei T&C leggibili sugli schermi piccoli.

E l’Italia? Nel 2023 l’Italia risulta il primo mercato europeo per GGR complessivo (21 miliardi di euro), ma con una penetrazione online ancora più bassa rispetto all’UK e ai Paesi nordici. Questo aiuta a capire perché la competizione sulle promo resta alta: lo spazio per spostare quote sul digitale c’è, ma va gestito con delle regole nuove.

Nuove concessioni, vecchi divieti pubblicitari e bonus più puliti

Il 2025 è l’anno del cambio di concessioni per il gioco a distanza. Le nuove licenze hanno una durata di 9 anni e un costo fisso di 7 milioni di euro (contro i 250000 € del passato), con dei contributi aggiuntivi sul GGR. È un salto che alza l’asticella della compliance e della sostenibilità dei modelli bonus. A giugno-luglio sono arrivate 46 domande e il processo è entrato nella fase di assegnazione e degli adeguamenti tecnici. Nel frattempo, l’ADM ha prorogato tecnicamente le concessioni fino al 12 novembre 2025 per garantire una continuità. Per i team di marketing significa riprogettare le promo nell’ottica di un orizzonte regolato, con delle penali più strutturate e più controllo sui termini e sulla comunicazione.

Resta in vigore il divieto di pubblicità del gioco introdotto dal Decreto Dignità (2018). La misura è oggetto di discussione nel 2025, ma al momento lo scenario operativo è quello di sempre: niente advertising classico, più enfasi sui canali proprietari, CRM e UX del sito/app.

Il contesto europeo aggiunge un pezzo, con il Digital Services Act, le grandi piattaforme non possono targettizzare i minori e devono ridurre le pratiche opache. Anche questo impatta i flussi promo. Chi progetta i bonus deve considerare come avverrà la discovery: meno paid, più first-party, più trasparenza.

Come stanno cambiando i bonus

Con meno pubblicità e più vigilanza, i bonus si spostano da gancio a strumento di valore. Le direzioni più visibili nel 2025 sono queste:

· Semplificazione delle condizioni: rollover chiari, contributi per gioco esplicitati, scadenze ragionevoli. Le autorità UE e le reti di cooperazione sulla tutela dei consumatori spingono contro le dark patterns e per regole su prezzi/valute virtuali trasparenti. Meno asterischi, più plain language.

· Mobile-first per onboarding e KYC: con il 58% dell’online via smartphone, i flussi di attivazione bonus nativi mobile (documenti, limiti, opt-in) diventano il default.

· CRM e retention nel perimetro delle policy: Google Play consente le app di gioco a soldi reali solo con delle licenze valide nei Paesi ammessi. La messaggistica in-app e le offerte dinamiche devono rispettare quelle policy oltre alle norme nazionali.

· Responsible by design: in Italia il D.M. 18 marzo 2025 n. 57 rafforza il sistema di penali convenzionali e incentiva i controlli più serrati sull’operatività. I bonus che generano frizioni (o abusi) diventano un rischio concreto, non un costo marginale.

Cosa significa a livello pratico per un casinò digitale? Offerte più modulari (es. piccoli boost ricorrenti, mission settimanali con limiti chiari), cap sulle vincite da free spin esplicitati e percorsi di attivazione unificati tra web e app. L’effetto collaterale positivo: meno contenziosi e meno churn da delusione post-bonus.

La chiarezza prima di tutto

Le cose che stanno diventando standard sono queste:

1. Trasparenza immediata: quando apri un’offerta, in alto nella pagina leggi subito importo massimo, rollover, scadenza, giochi che contribuiscono. È il risultato del drive europeo contro le pratiche ingannevoli e valute/crediti poco chiari.

2. Promo su misura ma non invasive: il DSA limita il targeting di categorie sensibili (minori), quindi le personalizzazioni ci sono, ma con dei consensi espliciti, dei segmenti dichiarati e dei controlli sui limiti impostati.

3. Esperienze fluide su mobile: registrazione, verifica, scelta del bonus e tracking dei progressi avvengono in app, nel rispetto delle policy degli store e delle licenze locali.

4. Informazioni comparabili: crescono i confronti fair tra gli operatori, anche grazie a piattaforme specializzate come bonusfinder Italia che si occupa di selezionare gli operatori con licenza e con dei filtri chiari sui requisiti. L’utente non ha bisogno di essere esperto: la comparazione mette in chiaro i numeri e le condizioni.

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Blitz

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