Il gruppo “Noi per Spotorno che vorrei”: “Sotto la pineta è stata consentita la cementificazione con la realizzazione di 6 palazzine”
- Postato il 2 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Spotorno. “Il 29 aprile è stata approvata a maggioranza, dopo il passaggio in commissione consiliare, in cui il nostro gruppo consiliare, unico presente sia in commissione, che successivamente al Consiglio Comunale, ha espresso più volte il dubbio sul procedimento di approvazione della rigenerazione urbana, così come proposto. Di fatto, una variante urbanistica al PUC (piano urbanistico comunale) scaduto nel 1995, che ridisegna tutta la parte di ponente della cittadina, certamente una porzione di paese, la quale, (area talassoterapia ed ex area Beccaria) per altro di proprietà dell’Opera Pia Siccardi, aspettava da 30 anni che i privati trovassero una soluzione allo scheletro abbandonato. Ma il Sindaco, assessore all’urbanistica e i consiglieri di maggioranza hanno ritenuto, senza consultare le minoranze, ma neppure i cittadini, di tirare una riga sulla carta e ridisegnare a proprio piacimento la porta di ponente”. Lo dichiarano i consiglieri del gruppo “Noi per Spotorno che Vorrei”.
“La nostra osservazione più importante, è stata la motivazione, con la quale i proprietari della Residenza al Porto, pur osservando la norma regionale, abbiano accettato, la proposta dell’amministrazione comunale, del cambio di destinazione d’uso con la realizzazione di 26 alloggi ed altrettanti posti auto, riducendo ancora di più, l’offerta di posti letto alberghieri. Nel sito dove anni fà doveva nascere l’orto botanico, sotto l’attuale pineta, proprietà comunale, è stata consentita la cementificazione della collina per la realizzazione di 6 palazzine. Nulla per il comparto turistico”.
“Non serve, aver farcito la pratica di opere pubbliche di ovvia necessità, come la regimazione del Rio Siaggia e la stazione di pompaggio del tratto di via Serra o l’allargamento di parte di via dei Pini (per altro necessaria per la costruzione delle sei palazzine) a mitigare, che tutta questa pratica è solo ed esclusivamente per la costruzione del nuovo stadio di calcio. Opera che serve in primo alla Spotornese calcio, che si merita l’impianto, ma soprattutto per eliminare lo squallore del degrado. Il nostro gruppo di lavoro, unitamente al gruppo consiliare aveva da tempo un progetto per la sistemazione del Campo Siccardi, senza togliere posti letto alberghieri e cementificare ancora di più le nostre colline, ma vista la completa assenza di rapporti progettuali tra la maggioranza e la nostra minoranza, abbiano ovviamente tenuto coperto”.
“La variante, consentirà inoltre la costruzione di un blocco di posti auto coperti, sulle ex aree Beccaria e la realizzazione, di una superficie commerciale chè con molta probabilità, aprirà la strada ad un nuovo supermercato. Confidiamo, che la proprietà dell’area, valuti l’impatto sul comparto del piccolo commercio. La bozza di convenzione approvata unitamente al cambio di destinazione d’uso, non obbliga i soggetti attuatori, a completare prima le opere pubbliche e poi successivamente dare corso alle opere private, ma impegna il soggetto, al solo versamento dell’importo, coperto da fidejussione. Non vorremmo finisse come la vicenda Echinacea”.
“Ricordiamo in ultimo, al Signor Sindaco, che il territorio spotornese, per le aree pubbliche, non è gestibile a proprio piacimento e non dovrebbe ergersi a proprietario, ma dovrebbe lasciare ai cittadini, rappresentati in consiglio comunale e a iniziative popolari, la definizione e scopi di utilizzo di un’area così ampia e strategica per gli anni a venire del nostro territorio, come per altro per le aree demaniali, di proprietà del demanio marittimo e non degli umori del primo cittadino”, concludono.