Il killer silenzioso che accelera l’invecchiamento: come fumo e alcol, la scoperta che fa tremare i medici
- Postato il 29 agosto 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Secondo i nuovi studi accelera l’invecchiamento di donne e uomini al pari di fumo e alcol: di cosa si tratta.
Un nuovo studio di lungo termine condotto dall’Università di Hong Kong ha rivelato un collegamento inquietante tra le ondate di calore e l’accelerazione dell’invecchiamento biologico.
Un fenomeno che paragonabile agli effetti nocivi di abitudini ben note come il fumo e il consumo regolare di alcol, e che potrebbe avere profonde ripercussioni sulla salute pubblica a livello globale.
Ondate di calore e invecchiamento: un legame pericoloso
La ricerca, pubblicata su Nature Climate Change, ha analizzato 24.922 individui a Taiwan, una regione particolarmente colpita da episodi di caldo estremo negli ultimi anni. I dati raccolti tra il 2008 e il 2022 hanno permesso di correlare l’esposizione prolungata a temperature elevate con un aumento dell’età biologica – ovvero la misura reale della salute e dell’usura degli organi interni, spesso differente dall’età anagrafica. Per ogni aumento di 1,3 °C nell’esposizione termica cumulativa, si osservava un incremento medio di 0,023-0,031 anni nell’orologio biologico del soggetto, un dato apparentemente modesto ma estremamente significativo se considerato su larga scala.
Questo accelera il normale processo di invecchiamento e aumenta la suscettibilità a diverse patologie croniche. Gli effetti negativi dell’esposizione alle ondate di calore si manifestano principalmente attraverso un incremento dello stress fisiologico sugli organi vitali. Polmoni, fegato, reni e sistema cardiovascolare risultano particolarmente vulnerabili, con alterazioni che si riflettono in peggioramenti della funzionalità e in una risposta infiammatoria cronica. L’epidemiologo ambientale Cui Guo, che ha guidato lo studio, sottolinea come il caldo intenso e prolungato possa affaticare drasticamente gli organi, portando a un deterioramento accelerato simile a quello causato dal fumo o dall’alcol.
“Questa scoperta”, afferma Guo, “offre una nuova prospettiva sulle conseguenze del cambiamento climatico sulla salute umana, evidenziando l’urgenza di strategie di prevenzione mirate”. Taiwan ha registrato circa 30 ondate di calore nel periodo analizzato, con temperature elevate che si protraevano per più giorni consecutivi. I ricercatori hanno utilizzato una serie di esami clinici per calcolare l’età biologica dei partecipanti, valutando la funzionalità epatica, polmonare e renale, la pressione sanguigna e i livelli di infiammazione. Questi dati sono stati poi incrociati con le condizioni ambientali, stimando l’esposizione individuale in base all’indirizzo di residenza.

Questo studio rappresenta un importante campanello d’allarme per le politiche sanitarie, in particolare in un contesto globale dove gli eventi di caldo estremo stanno diventando sempre più frequenti e intensi a causa dei cambiamenti climatici. L’accelerazione dell’invecchiamento biologico causata dal calore rappresenta un rischio aggiuntivo per la popolazione, soprattutto per gli anziani e le persone con condizioni preesistenti.
La ricerca apre inoltre la strada a ulteriori approfondimenti sul rapporto tra ambiente e salute, suggerendo la necessità di implementare misure efficaci per ridurre l’impatto delle ondate di calore, come l’adattamento delle infrastrutture urbane, la promozione di comportamenti di prevenzione e l’attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili.
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