Il leone alato di Piazza San Marco è cinese

  • Postato il 9 settembre 2025
  • Di Focus.it
  • 3 Visualizzazioni
È una scoperta che sta (ri)facendo il giro dei principali media di tutto il mondo: il leone alato che domina Piazza San Marco a Venezia non venne costruito da artigiani veneziani o italiani, ma probabilmente importato dalla Cina attraverso la Via della Seta, forse dal padre e lo zio di Marco Polo.. Perchè lo abbiamo riscoperto? La notizia non è nuova, perché era già stata diffusa l'anno scorso in occasione del convegno internazionale di studi sulla figura di Marco Polo tenutosi all'Università Ca' Foscari di Venezia, ma ora è tornata alla ribalta dopo la pubblicazione ufficiale sulla rivista Antiquity. Ne abbiamo parlato con Massimo Vidale, professore associato presso il dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova e autore della ricerca. «Nella scienza quello che conta sono gli articoli pubblicati su importanti riviste con revisione paritaria, e la pubblicazione su Antiquity ha richiesto più di un anno: un po' lungo come tempo, ma tutto sommato normale», commenta.. 35 anni di attesa. L'idea di studiare le origini del leone alato di Piazza San Marco nasce nel 1990, quando nel corso dell'ultimo restauro della statua vengono staccati dall'interno della scultura dei piccoli campioni della lega bronzea per approfondimenti scientifici. «Come a volte accade, non tutti i campioni erano stati sottoposti ad ulteriori analisi», ci spiega Vidale. «Trentacinque anni dopo è stato possibile confrontarli con un archivio di analisi chimiche standardizzato e molto più completo di una volta; il che spiega perché i risultati siano stati molto più affidabili e rivelatori».. La firma geografica del piombo. Le leghe metalliche come il bronzo (formato da rame e stagno) contengono sempre delle piccole quantità di piombo. Analizzandone gli isotopi tramite spettrometria di massa, i ricercatori hanno potuto risalire all'origine geologica del rame: la parte bassa del fiume Yangtze, nella Cina orientale.. Un guardiano di tombe cinese. Effettivamente il leone alato non assomiglia affatto agli altri leoni medievali dell'XI-XIV secolo trovati in Europa. La statua ha piuttosto le sembianze di uno zhènmùshòu, una creatura fantastica guardiana di tombe tipica dell'arte cinese della dinastia Tang (618-907 d.C.) con un muso e una criniera da leone, orecchie appuntite, corna ("tagliate" nella versione veneziana) e ali spiegate.. Come arrivò a Venezia? «Il "leone" non fu commissionato in Cina come tale», ci spiega Vidale. «Io credo che un emissario della Serenissima l'abbia visto a Pechino intorno al 1260, forse in frammenti e in attesa di essere rifuso, e abbia pensato di farselo regalare, o lo abbia comprato a poco prezzo, pensando che con uno sforzo e una spesa abbastanza ridotti potesse essere trasformato a Venezia in un colossale simbolo dell'evangelista Marco. Forse lo fecero di nascosto, senza chiedere permesso al Papa... il che spiegherebbe perché non ci sono documenti ufficiali che parlano della vicenda. Ma si tratta di mie congetture». Nello studio si dà un nome all'emissario – o per meglio dire agli emissari – della Serenissima di cui parla Vidale, ipotizzando che si trattasse del padre e lo zio di Marco Polo, Niccolò e Maffeo Polo. Nel XIII secolo i due fratelli avrebbero probabilmente attraversato la Via della Seta, raggiungendo l'attuale Pechino e trovando qui la statua del "leone alato". L'ultima domanda che rivolgiamo al professore riguarda il futuro della ricerca: ha in programma di studiare l'origine di qualche altra opera "iconica" della città di Venezia? «Stiamo valutando l'idea di cominciare a interessarci dei quattro cavalli di bronzo posti sulla facciata della basilica di San Marco, anch'essi di origine molto discussa», ci dice..
Autore
Focus.it

Potrebbero anche piacerti