Il metodo Trump – Panorama in edicola

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Di Panorama
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L’editoriale del direttore: «La giustizia non è la Rai»

La riforma della giustizia promossa da Carlo Nordio divide la magistratura e la politica.
L’Anm la considera anticostituzionale, mentre l’opposizione teme un controllo dei pm da parte del governo. In realtà, il testo approvato non tocca l’autonomia della magistratura né l’obbligatorietà dell’azione penale: i giudici continueranno a rispondere solo alla legge.

Il vero nodo è la fine del potere delle correnti nella gestione di nomine e carriere, che saranno affidate a membri del Csm scelti per sorteggio. Una novità che riduce il peso politico dell’Anm.

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La copertina: Il metodo Trump

L’accordo commerciale tra Donald Trump e Xi Jinping, firmato in Corea del Sud, è il simbolo della “dottrina Trump”: una strategia che combina pressione militare, diplomazia e affari per ridefinire l’ordine globale.

Il presidente americano, ereditato un mondo instabile da Biden, ha cercato di ripristinare l’influenza Usa mediando accordi di pace (Armenia-Azerbaigian, Israele-Hamas, Congo-Ruanda) e siglando intese economiche con Paesi chiave. Il suo metodo si ispira alla Realpolitik di Kissinger, basata su forza e negoziato, alternando “bastone e carota”.

Gli affari sono parte essenziale della sua strategia: Trump punta a trasformare il benessere economico in leva geopolitica, sostenendo che la pace diventi più conveniente della guerra. Tuttavia, il vero obiettivo resta la Cina, vista come rivale sistemico. Anche la tregua commerciale con Pechino è una “pace armata”, accompagnata da dazi ancora alti, test nucleari ripresi e un fronte anticinese in Asia e America Latina.

In sostanza, la dottrina Trump è una diplomazia di potenza: dialogare con tutti, ma da una posizione di forza, fondendo militarismo, commercio e pragmatismo economico per riaffermare il primato americano nel mondo.

Politica – Arianna Meloni: «Ho litigato con Giorgia, ma solo per questioni di carte

Il rapporto complementare con il premier (e gli sporadici bisticci a tema burraco), la centralità in FdI («Ma io non sono “l’altra Giorgia”»), le dure polemiche del momento, il suo futuro… Panorama incontra la “sorella d’Italia”.

Giustizia – L’Italia bloccata dalle toghe

Da quasi 150 anni l’Italia discute del Ponte sullo Stretto di Messina, simbolo eterno di sogni infrastrutturali e ostacoli giudiziari. L’ultimo stop è arrivato dalla Corte dei conti, che ha bloccato la delibera governativa proprio mentre la premier Giorgia Meloni difende la riforma della giustizia come risposta all’“invadenza” dei giudici contabili.

Ogni grande opera — dal Mose alla Tav, dalla Tap al termovalorizzatore di Roma — ha conosciuto lo stesso destino: ricorsi, inchieste, sospensive e anni di ritardi. Spesso le indagini smascherano illeciti, ma altre volte paralizzano cantieri decisivi.

Tra accuse di corruzione, ambientalismo militante e burocrazia giudiziaria, l’Italia resta il Paese dove costruire è quasi impossibile. E il Ponte di Zanardelli, sognato “sopra o sotto i flutti”, rimane ancora un miraggio.

Esteri – La donna che fa rialzare la testa al Giappone

Il Giappone torna protagonista sulla scena mondiale con la nomina di Sanae Takaichi, prima donna premier del Paese. Ex batterista e giornalista, è soprannominata la “lady di ferro” nipponica per il suo programma nazionalista e liberale: rilancio economico, riarmo, taglio agli sprechi e difesa dell’identità giapponese.

Sotto la sua guida, l’economia mostra segni di ripresa e Tokyo rafforza l’alleanza con Seul e Washington contro la Cina. Ma il Paese affronta due sfide cruciali: denatalità e xenofobia, in un contesto che richiede più lavoratori stranieri e un turismo sostenibile. Takaichi vuole far tornare il Giappone un vero “Sol ri-levante”, motore stabile dell’Asia libera.

Autore
Panorama

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