Il Milan impara dai suoi errori: Theo Hernandez va in Arabia Saudita
- Postato il 24 giugno 2025
- Di Panorama
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La storia tra Theo Hernandez e il Milan è finita, non senza rimpianti reciproci. Sei stagioni in rossonero, lo scudetto bellissimo del 2022, una montagna di presenze (262) dopo l’estate di Ibiza e del corteggiamento a buon fine di Paolo Maldini che lo aveva voluto a Milanello scorgendo in lui qualità poi confermate dal rendimento. Fino a un paio di anni fa. Poi il buio, le cattive prestazioni, comportamenti non in linea con le necessità degli allenatori che si sono susseguiti – ultimo Pioli, Fonseca e Conceicao – e ora l’addio.
Non è uno strappo indolore, ma è anche la conferma che il Milan ha imparato dai propri errori. Non poteva esserci futuro per Theo Hernandez anche perché non c’era più margine per trattare un prolungamento di contratto in scadenza nel giugno 2026, già ricco di suo e che il francese immaginava al rialzo negando a se stesso e al club l’evidenza: quella di un calciatore non più decisivo in positivo da almeno due annate. Meglio separarsi, insomma, piuttosto che trascinarsi fino alla fine.
Cessione Theo Hernandez, quanto incassa il Milan
Meglio chiudere, soprattutto se alle condizioni volute dal Milan che già a gennaio aveva dato l’ok alla cessione del terzino al Como potendone ricavare oltre 30 milioni di euro. Affare saltato per il “no, grazie” di Theo Hernandez con uno scenario che si è riproposto a inizio estate con esito, però, differente. Questa volta, infatti, il francese non è riuscito a condizionare le scelte del nuovo direttore sportivo Igli Tare che 30 milioni più o meno voleva e 30 milioni avrà, bonus compresi.
La mano ferma ha funzionato. Theo voleva andare all’Atletico Madrid ma la trattativa non è mai decollata e sarebbe comunque stata a sconto. Aveva rifiutato l’Arabia Saudita e la corte dell’Al Hilal di Simone Inzaghi e lì andrà perché certe offerte (20 milioni netti all’anno) alla fine non si possono rifiutare, a maggior ragione se il Milan ti ha comunicato di considerarti fuori dal progetto tecnico della prossima stagione. Prendere o lasciare e Theo Hernandez alla fine ha aperto all’ipotesi araba.
I 30 milioni sono tanti o pochi? La verità è che sono molti considerata la situazione contrattuale del giocatore e il suo ultimo rendimento, ma sono pochissimi per il potenziale assoluto di uno che a lungo è stato considerato il miglior esterno sinistro difensivo del mondo. I tifosi del Milan guardano con diffidenza alle scelte del club e, però, dovrebbero ricordare la frustrazione per i tanti errori che hanno costellato la stagione, gli atteggiamenti sbagliati.
Furlani e la nuova politica Milan: basta addii a parametro zero
L’addio di Theo Hernandez segna anche un cambio di strategia del Milan. Nelle estati 2020 e 2021 le vicende contrattuali di Donnarumma, Kessie e Calhanoglu erano state gestite sfruttando fino all’ultimo le prestazioni dei calciatori anche a costo di perderli a zero alla scadenza del contratto, come poi avvenuto. Un mancato incasso a bilancio, ma una scelta che sul piano sportivo aveva reso una qualificazione alla Champions League e poi lo scudetto conquistato beffando l’Inter in volata.
I dirigenti rossoneri, però, erano stati criticati per quella politica. Ora Giorgio Furlani ha cambiato strategia. Sulla conclusione dell’affaire Theo Hernandez pesa, ovviamente, l’essersi trascinati fino in fondo la questione contrattuale: mesi di botta e risposta, colloqui saltati, offerte mai pervenute e rilanci con poco aggancio alla realtà del campo. Insomma, una storia che si è trascinata fino alla conclusione.
Ha sbagliato il Milan a non rinnovare a prescindere? Forse. Di sicuro l’ultimo (e anche il penultimo) Theo Hernandez non valeva i soldi che chiedeva. E allora è anche vero che il club e la sua proprietà avevano il diritto a non trattare da posizione di debolezza e, ora, a monetizzare il più possibile la cessione. E’ quello che è successo. Piaccia o no a tifosi e operatori di mercato.