Il Milan non è da scudetto (ma i difetti di Inter e Napoli possono farlo diventare)
- Postato il 3 novembre 2025
- Di Panorama
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Quella tra Milan Roma è stata prima di tutto una partita bellissima, emozionante e nella quale le due squadre non si sono risparmiate nulla per tentare di prevalere l’una sull’altra. Un diamante grezzo dentro una stagione che non sta esprimendo, fino a questo momento, grandi valori tecnici in Serie A e per questo bisogna ringraziare Allegri e Gasperini che hanno interpretato la serata di San Siro nel migliore dei modi.
Ha vinto il Milan ma la Roma non esce ridimensionata e per entrambe la sensazione è che, se avessero avuto un vero attaccante di riferimento, le cose sarebbero potute finire diversamente: i giallorossi probabilmente avrebbero capitalizzato la prima mezz’ora di dominio totale e i rossoneri, una volta sopravvissuti, non si sarebbero trascinati fino al rigore calciato (male) da Dybala e parato da Maignan.
Il prodotto dello spettacolo di San Siro è che ci sono quattro squadre racchiuse in un punto in vetta alla classifica e poco dietro Juventus e Bologna. È il valore aggiunto di un campionato che da qualche anno non ha certezze a differenza di altri più celebrati in cui più o meno all’inizio dell’inverno si sa già chi vincerà in primavera.
Dopo aver visto i resti del Milan, uscire bene dalla trasferta di Bergamo e dalla sfida con la Roma, però, la domanda è una soltanto: la squadra di Allegri è da scudetto? Analizzando la completezza della rosa, la risposta è no. Allargando la visuale alla concorrenza, invece, tra il bianco e il nero esistono le sfumature di grigio.
La sensazione è che questo sia un campionato somma di imperfezioni. Non è perfetto il Napoli di Antonio Conte che continua a stentare in casa e che appare meno solido di quello della scorsa stagione. Si è forse sottovalutata la lunga assenza di Lukaku, sostituito solo per numero di goal da Højlund che però è meno funzionale al gioco di Conte.
L’Inter di Chivu va a strappi e a Verona ha vinto una partita sporca e fortunosa. Non è meritata, visto la mole di gioco creata, ma di quelle che spesso e volentieri ti costringono a lasciare punti per strada. Sulla carta i nerazzurri hanno la rosa più forte, ma la superiorità non è ancora stata messa a terra dal nuovo tecnico, a cui va dato il merito di aver messo qualcosa di suo dentro un telaio abituato da anni a procedere in modo diverso.
Roma e Juventus per motivi diversi non sembrano da scudetto, le altre sono evidentemente lontane. Ad Allegri piace giocare con i numeri e allora proviamo, ora che ci avviciniamo al primo terzo della stagione, a fare un giochino anche noi: se lo scudetto andrà da 85 punti in su è solo una cosa a due tra Napoli e Inter. Se si replicherà la quota bassa di maggio (82) allora anche il Milan diventa competitivo e da corsa. Allegri ha un gruppo con qualche traccia di potenzialità tricolore e molte omissioni, ma fin qui si sono viste più le prime delle seconde. In ogni caso, anche quest’anno ci divertiremo.