Il ministero delle Finanze svizzero impugna la sentenza su stop bonus Credit Suisse
- Postato il 23 maggio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il ministero delle Finanze svizzero ha impugnato la sentenza in cui viene giudicato illegittimo lo stop ai bonus per gli alti dirigenti di Credit Suisse, la banca fallita nel 2023 e poi salvata da Ubs con il cruciale sostegno del governo e la garanzia fornita con soldi dei contribuenti elvetici. La pronuncia dei giudici riguarda il caso di una dozzina di ex manager di alto livello di Credit Suisse. Lo stato aveva posto tra le condizione del salvataggio l’azzeramento dei premi per i dirigenti di grado più alto ed una riduzione di quelli per le qualifiche sottostanti.
Secondo i giudici però, la legge bancaria svizzera non prevede misure di indennizzo come sanzioni per comportamenti scorretti da parte dei dipendenti di una banca che riceve aiuti statali, e ciò rende la responsabilità di tali dirigenti non “giuridicamente rilevante”. Inoltre non sarebbe stata dimostrata la responsabilità individuale di questi manager nella bancarotta. Nel ricorso contro la sentenza presentato alla Corte suprema, il ministero afferma che il tribunale “non ha tenuto conto di aspetti chiave, in particolare non considerando le circostanze eccezionali che hanno portato all’acquisizione di Credit Suisse, che il legislatore non avrebbe potuto prevedere”.
La decisione finale sui 12 manager potrebbe potenzialmente avere conseguenze su circa 1.000 persone, ex dipendenti di Credit Suisse che potrebbero (o non potrebbero) a loro volta avanzare pretese per i pagamenti decurtati. “Ubs prende atto della decisione del Dipartimento federale delle finanze di presentare ricorso”, ha affermato un portavoce della banca.
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