“Il mio concerto per la Palestina non è contro Israele, anche quello di Hamas è terrorismo”: così Piero Pelù
- Postato il 25 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Non è un concerto antisemita o contro Israele. Non voglio dichiarazioni antisemite o contro Israele da nessuno: deve essere scolpito chiaro”. Piero Pelù chiarisce le intenzioni di SOS Palestina, lo show previsto il 18 settembre a Firenze con altri amici e colleghi, dagli Afterhours a Emma Nolde. “Sul tema però non sono i Tg ma fonti come la pagina Instagram eyeonpalestine a raccontare la verità sulla tragedia di un genocidio che i governi occidentali si ostinano a minimizzare perché sotto ricatto dai servizi segreti israeliani” fa sapere al Corriere della Sera.
Intervistato dalla testata, il rocker alla domanda ‘Condanna Hamas?’ replica: “Hanno fatto una bastardata a dei giovani che erano a un rave e a civili che vivevano in kibbutz, magari illegali, ma comunque è terrorismo. La storia però non comincia il 7 ottobre. Dico no al terrorismo di Stato, che sia quello della strage di Bologna o quello di Netanyahu”.
Nel frattempo Piero Pelù arriva alla Mostra del Cinema di Venezia, fuori concorso, per presentare “Rumore dentro”, un documentario che lui definisce come “l’apertura di una porta nuova verso quello che ci capita di vivere ed elaborare”. Impossibile tenere fuori dal progetto anche l’acufene che lo ha colpito qualche anno fa e che ha cambiato il suo modo di stare sul palco: “Ho delle doppie cuffie. Ho degli in ear, auricolari che trasmettono la mia voce, la chitarra con delle frequenze tagliate, ma niente batteria per evitare danni ulteriori. Sopra quelle indosso delle cuffie anti-infortunistiche imbottite di piombo per attutire il suono potente e super rock dei Bandidos. Nella prima parte del tour mi sono dovuto adattare, la risposta del pubblico mi ha fatto andare avanti” rivela.
E ci sono anche i Litfiba, ovviamente. Reunion in vista? “Non tocco l’argomento perché è troppo delicato e contorto. Diciamo che i tempi non sono maturi, ma era giusto e doveroso che ci fossero” chiosa.
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