Il mistero degli “assassini di alberi”: in Germania decine di piante secolari avvelenate col glifosato

  • Postato il 13 agosto 2025
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A Riedstadt (Assia) sono stati avvelenati già dieci alberi, otto querce, un noce e un ippocastano. Il più maestoso, la quercia Karl Spengler vecchia di 200 anni, resa moribonda, lascia amaramente sbigottiti gli abitanti che per anni vi avevano un punto di riferimento. La chioma è diradata, la maggior parte delle foglie sono cadute, o sono stranamente pigmentate e deformate. Dieci fori ben visibili alla base del tronco, da 12 a 15 millimetri di diametro e profondi circa 15 centimetri, evidenziano la dolosità. Le analisi hanno chiarito che l’albero è stato attaccato con massicce dosi di glifosato, un diserbante sospetto di essere cancerogeno anche per l’uomo se maneggiato senza adeguate cautele. I pompieri hanno annaffiato con abbondanza la pianta nella speranza di salvarla.

L’imponente albero è alto circa 23 metri, con un diametro del tronco di circa 130 centimetri, e dal 1985 è un monumento naturale del distretto di Groß-Gerau. La quercia prende il nome da Karl Spengler, che fu feldmaresciallo a Goddelau dal 1924 al 1950. Lo sconcerto è così grande che il Comune ha promesso una ricompensa di 500 euro a chi darà indicazioni sul responsabile. A circa duecento metri di distanza ci sono altre due querce più piccole mezze morte. Anche se tutte le piante presentano buchi artificiali e, in un caso, dal foro di trivellazione è stato recuperato un fluido che l’analisi ha confermato essere glifosato, la polizia non ha alcun indizio preciso. Si tratta di alberi in aree libere che non sono indiziati di aver coperto la visuale ad una costruzione, ha spiegato Bernd Hochstädter della polizia dell’Assia meridionale, ai microfoni della ZdF.

Ancora più misterioso è che anche in altre località nel sud e centro dell’Assia numerosi alberi sono stati avvelenati con le stesse modalità. È toccato a due grossi platani a Merianplatz nel quartiere Nordend di Francoforte, alle cui corone a maggio emersero danni evidenti, tali che in luglio hanno dovuto essere abbattuti. Spandevano la loro ombra fin dal 1965 alle persone sedute nei dehors dei caffè o che passeggiavano verso Berger Straβe. Dalla corteccia fuoriusciva un liquido bruno-rossastro da fori circolari praticati da ignoti, anche qui è stato impiegato il glifosato. “È sconvolgente e spaventoso che due alberi siano stati danneggiati in modo probabilmente deliberato e del tutto ingiustificato”, dichiarò a caldo all’Hessenschau la Capodipartimento ambientale Tina Zapf-Rodríguez (Verdi) “tale cattiveria nei confronti del nostro ambiente è incomprensibile per me “.

Ed anche a Limburgo, a fine maggio, durante un’ispezione in un parco giochi per bambini, è stato scoperto che un carpino e a due robinie appena piantate erano stati avvelenati. La città ha sporto denuncia e quindi abbattuto la pianta più danneggiata cambiando, a tutela dei frequentatori, anche il terreno. Si è cercato invece di stabilizzare gli altri due alberi tramite irrigazione intensiva per preservarli. Le analisi di laboratorio sui campioni di terreno in questo caso indicarono la presenza di una sostanza altamente alcalina, e si ipotizzò che potesse essere stata soda caustica o residui di prodotti per la pulizia. La municipalità ha stimato i costi totali per le analisi di laboratorio, l’abbattimento, sostituzione del terreno e la ripiantumazione a circa 2.800 euro e chiesto, anche in questo caso, l’assistenza di potenziali testimoni.

La stessa sorte è poi toccata a luglio anche ad un platano nella Nußallee di Butzbach. Anche in questa occasione l’albero è stato avvelenato col glifosato: presentava diversi fori di trapano nella corteccia ed i sintomi, con metà della chioma appassita, sono risultati evidenti. Il perito che aveva già verificato lo stato dei platani a Francoforte ha constato una medesima distruzione sistematica attraverso il veleno. La città ha deciso di lasciarlo in piedi fino a settembre, se non insorgeranno prima rischi di crollo, per la durata della stagione riproduttiva dei volatili, ma poi dovrà essere abbattuto.

Quasi sempre le stesse modalità, fori nelle cortecce e glifosato per avvelenare le piante. Il sito del Comune di Riedstadt specifica che ai sensi dell’articolo 303 del codice penale, il danneggiamento o l’abbattimento intenzionale di alberi costituisce danno alla proprietà, punibile con una multa o con la reclusione fino a due anni, stigmatizzando gli “assassinii di alberi”. Un delitto anche per l’importanza dell’inverdimento urbano come efficace misura di adattamento climatico.

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Il Fatto Quotidiano

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