Il mistero dell’avvocata statunitense Leila Yuki Khelil morta a Roma, si indaga per omicidio

  • Postato il 3 settembre 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Leila Yuki Khelil, avvocata americana di 39 anni, è stata ritrovata morta nel suo appartamento di Roma lo scorso 15 luglio. La scoperta del cadavere è stata fatta da una sua coinquilina, di ritorno da un viaggio nel weekend. La donna si trovava in Italia per frequentare un master post-laurea in una università della Capitale. Al momento non ci sono ancora sospettati e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti.

Dopo più di un mese dal rinvenimento del cadavere, mancano ancora elementi che possano far svoltare il caso. Come riporta il Corriere il corpo di Leila era stato rinvenuto sul letto, con indosso un vestito da sera. Accanto il ventilatore ancora acceso e una scatola aperta di tachipirina, forse segno di un malessere della vittima. Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione, “la donna era deceduta almeno tre giorni prima e faceva molto caldo”. Sul ventre sono state ritrovate ecchimosi sospette, che, però, da ulteriori analisi non sono risultate essere dovute ad una colluttazione. L’autopsia non ha chiarito tutti i dubbi e si è ancora in attesa dell’esame tossicologico, previsto per il 19 settembre.

La famiglia di Leila rimane in attesa di risposte. Ad agosto i parenti hanno organizzato una veglia funebre. L’avvocato della famiglia ha sollecitato l’accesso ai dati del cellulare, ma non ha ricevuto risposte dalle autorità italiane. I genitori sono seguaci della religione shintoista e richiedono che il corpo sia restituito per i riti funebri, che devono avvenire entro 90 giorni dal decesso.

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Il Fatto Quotidiano

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