Il mistero di Valentina Greco, scomparsa in Tunisia. I gatti rimasti a casa, i farmaci necessari: ciò che non torna
- Postato il 19 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Non si hanno più notizie di Valentina Greco, 42 anni, originaria di Cagliari ma residente da tempo a Sidi Bou Said, in Tunisia. A dare l’allarme è stata la famiglia, nove giorni dopo l’ultimo contatto avuto con la donna, che vive sola e lavora come consulente per i diritti umani per alcune agenzie umanitarie. Durante l’ultima telefonata con la madre, il 9 luglio, aveva parlato di problemi con la linea telefonica: una cosa risolvibile in una paio di giorni, aveva detto, ma poi il silenzio si è protratto più a lungo. Del caso si sta occupando la Farnesina insieme all’ambasciata italiana a Tunisi. Le autorità tunisine, racconta L’Unione Sarda, hanno effettuato un sopralluogo a casa di Greco. Secondo l’associazione Penelope – che si occupa di persone scomparse e che ha lanciato subito i primi appelli – a casa della 42enne mancherebbero solo il cellulare e il personal computer. “I suoi gatti sono stati trovati in appartamento” e questa, sottolineano gli amici della donna, è una stranezza perché di solito in periodi di assenza “li affidava ad un amico veterinario anche in breve assenza”. I genitori – Giovanni Greco e Roberta Murru – da una quindicina d’anni gestiscono un’edicola in via Is Mirrionis a Cagliari. “Non dormiamo la notte, non mangiamo – racconta la madre ad alcune testate on line -. Io per due giorni sono stata tranquilla, ci poteva stare, invece poi quando non rispondeva più e mi hanno chiamato anche le amiche che non riuscivano a mettersi in contatto, abbiamo tentato di contattarla in tutti i modi, sia tramite WhatsApp che tramite il numero arabo. Il cellulare risulta spento, ho mandato una mail per vedere se magari aveva problemi col telefono ma non ha risposto neanche alla mail”.
Il fratelo di Valentina, Alessio, 44 anni, sta per partire per la Tunisia perché racconta di “notizie frammentarie, informazioni incomplete, a volte farraginose anche per colpa delle traduzioni”. Voglio rendermi conto di persona di quello che sta succedendo” sottolinea. “Siamo in stretto contatto con l’ambasciata, le forze dell’ordine e con le amiche – spiega all’agenzia Ansa – . Ma solo lì posso capire meglio e cercare la verità. Ci preoccupa molto il fatto che non si sia fatta sentire, non è da lei. Siamo molto preoccupati ma continuiamo a sperare che ci sia una risposta. E che non possa mettersi in contatto con noi per qualche motivo, potrebbe essere anche trattenuta da qualcuno“. Una delle piste battute dagli inquirenti porta ad alcune avance da parte di un uomo, attenzioni che Valentina aveva respinto, come confermato da alcune amiche. “L’uomo respinto da mia sorella – prosegue Alessio Greco – lavora nella zona dove abita Valentina. Non posso dire altro, ci sono delle indagini in corso, ma vorrei sicuramente saperne molto di più. Mia sorella è affascinata dalla cultura del posto, ma non ha mai detto o fatto capire di essere affascinata dalla religione. Tra l’altro è molto attenta ai diritti delle donne, non pensiamo a una misteriosa conversione. Ma non escludiamo nulla”.
A preoccupare il fatto che Valentina Greco ha bisogno di assumere farmaci coagulanti dopo che anni fa è stata colpita da un’embolia polmonare: “E’ stata salvata per miracolo” ricorda la madre Roberta. “Non può fare a meno di questi farmaci – continua – e i medici ci dissero che avrebbe rischiato un’emorragia interna se avesse preso qualche colpo, per cui il primo pensiero è stato che magari ha avuto un incidente. Anche se l’ambasciata ci dice che gli italiani vengono subito avvisati se stanno in ospedale, se lei non è cosciente, magari è in qualche ospedale e non riusciamo a saperlo”. Per questo il fratello Alessio è pronto a partire: “Voglio cercarla personalmente in tutti gli ospedali della zona. Potrebbe essersi sentita male, magari senza documenti, ed essere ricoverata”.
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