“Il modo in cui verranno visti non sarà più lo stesso, il tennis ha bisogno della loro rivalità”: l’analisi del New York Times su Sinner e Alcaraz
- Postato il 13 giugno 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Una delle partite più belle e drammatiche della storia”. È passata quasi una settimana, ma la finale del Roland Garros 2025 tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz continua a far parlare di sé. Logico, visti tutti i record raggiunti e superati. Ma questa volta gli elogi per i due tennisti non arrivano dall’Italia, dalla Spagna o dalla Francia (come già accaduto), ma… dagli Stati Uniti! Il New York Times ha infatti dedicato un ampio approfondimento alla sfida, esaltando e celebrando il match giocato tra l’italiano e lo spagnolo, che adesso non si incontreranno sicuro prima di Wimbledon. “Il tennis ha bisogno che la loro rivalità sia epocale”, ha esordito il noto quotidiano americano.
Il “New York Times” celebra Sinner e Alcaraz
Un lungo articolo per la finale più lunga della storia del Roland Garros, tra le più emozionanti della storia del tennis. “L’introduzione al pubblico di una nuova rivalità che questo sport spera possa raccogliere il testimone lasciato dai Big Three: Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic“. Paragoni forti, ma che rendono già l’idea di quello che abbiamo visto, stiamo vedendo e continueremo a vedere negli anni.
Il giornale statunitense ha etichettato il match come “uno dei più belli e drammatici della storia del tennis”. E ancora un’altra frase celebrativa per la storica finale: “Sfida che ha rivelato chi sono Sinner e Alcaraz anche come persone, creando un legame con il pubblico attraverso cinque ore e 29′ di esperienza condivisa”. Due stili differenti, due modi di vivere il match totalmente opposti, come sottolineato anche dal quotidiano: “Alcaraz possiede una maggiore varietà ma è anche un genio che oscilla da picchi assurdi a minimi apparentemente inspiegabili, è un elemento avvincente della rivalità. Sinner è il numero 1 al mondo e più costante, ma i picchi di Alcaraz sono più alti“.
Un fattore che ha reso la finale ancora più dinamica ed emozionante: il saper portare il tifo dalla propria parte di Alcaraz, esaltandosi nei punti spettacolari e caricandosi a modo suo con dei “vamos“, contro la freddezza, la praticità e la concentrazione costante di Jannik Sinner. Anche se l’altoatesino, nel quinto set, ha mostrato il suo lato più “caldo”. A ulteriore conferma dell’intensità e dell’importanza della finale slam già entrata di diritto nella storia tennistica.
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