“Il mondo della scuola non si arruola”, il 4 novembre presidio di protesta sotto il rettorato
- Postato il 2 novembre 2025
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 - Di Genova24
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Genova. Usb Pubblico Impiego Liguria ha indetto un presidio a Genova per il 4 novembre alle ore 17:30 davanti al Rettorato in Via Balbi 5 . L’iniziativa, promossa insieme all’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Università , si svolge con lo slogan “Il 4 novembre non è la nostra festa” e “Scuola e Università non si arruolano. Disertiamo!“.
Il sindacato e gli attivisti del mondo della scuola e dell’università contestano la celebrazione del 4 novembre, definita da anni come la “giornata dell’unità nazionale e delle forze armate”. Secondo Usb, si sfrutta l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale per “rileggere la storia in chiave nazionalista e bellicista“. Lavoratori e lavoratrici della scuola e dell’università, insieme a studenti e studentesse, non intendono partecipare a questa festa, non volendo contribuire a “nessuna retorica nazionalista, bellicista e guerrafondaia”.
L’iniziativa è stata annunciata attraverso una nota stampa in cui il sindacato “esprime un netto rifiuto al genocidio, al riarmo e all’economia di guerra”. A tal proposito, Usn denuncia la cancellazione da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito di un convegno nazionale organizzato per la mattina del 4 novembre con l’osservatorio sulla militarizzazione delle scuole. Questo atto viene definito un “gravissimo atto censorio” che dimostra come per il governo “a scuola non si può parlare di cultura della pace, di lotta alla guerra e al genocidio”.
Inoltre, il sindacato si dichiara contro le politiche di riarmo in Europa realizzate sotto la pressione della Nato. I promotori sostengono di non aver bisogno di incrementare le spese militari, poiché i veri nemici “non stanno in altri popoli,” ma sono coloro che continuano a sfruttare i lavoratori, a tagliare salari, diritti e servizi, e che hanno sempre sostenuto Israele.
La prossima finanziaria del governo Meloni è criticata per imporre “nuovi tagli a fronte dell’incremento delle sole spese militari”. Su questo, l’USB oppone un “netto rifiuto” e chiede, al contrario, l’aumento dei salari e maggiori finanziamenti per scuola, sanità, e pensioni.
Anche la situazione locale a Genova è sotto la lente d’ingrandimento: nonostante alcune prese di posizione, “si continua a difendere la dirigenza di Leonardo spa“, definita una delle principali “fabbriche di morte del mondo” che ha commerciato con Israele, rendendosi “complice del genocidio in Palestina”. Ud si schiera con i lavoratori per la difesa dei posti di lavoro, ma lotterà affinché si raccolga l’esempio dei lavoratori portuali che si ribellano per non rendersi “complici di massacri e genocidi”. Il sindacato chiede inoltre che Genova resti una “città di pace” e non si arruoli in una guerra costruendo infrastrutture, come la nuova diga foranea, che potrebbe diventare una infrastruttura dual-use con uso e gestione militare.
Il presidio del 4 novembre si inserisce in un più ampio calendario di mobilitazioni nazionali. L’azione di Genova è un passo in sostegno dello sciopero nazionale studentesco del 14 novembre. Si inquadra, inoltre, nel percorso verso lo sciopero generale nazionale indetto da USB per il 28 novembre, sciopero che si spera possa allargarsi il più possibile per bloccare nuovamente il paese. La mobilitazione culminerà poi con la manifestazione del 29 novembre a Roma.
Iniziativa di Usb: invita lavoratori, studenti e docenti a mobilitarsi per la pace e la giustizia tra i popoli, contro la guerra e la militarizzazione della società, unendosi al grido: “Noi non ci arruoliamo!”.