Il motore di un aereo può risucchiare un uomo?

  • Postato il 8 luglio 2025
  • Di Focus.it
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Un tragico incidente avvenuto all'aeroporto di Orio al Serio ha riportato l'attenzione su un pericolo poco noto ma reale: il rischio che una persona venga risucchiata da un motore a reazione. Secondo le prime ricostruzioni, una persona sarebbe stata risucchiata da uno dei motori di un aereo di linea Airbus A319 durante le operazioni a terra, in circostanze che sono ancora al vaglio delle autorità. Ma è davvero possibile? La risposta è sì. E il rischio esiste anche quando i motori non sono a tutta potenza.. Come funziona un motore a reazione come quello coinvolto nell'episodio? I motori a turboventola come quelli installati sull'aereo coinvolto sono progettati per generare tra 85 e 120 kN di spinta attraverso un processo a più stadi. L'aria entra attraverso il grande ventolone anteriore (il "fan"), viene compressa da una serie di compressori interni, mescolata con carburante e poi accesa nella camera di combustione. I gas caldi che si generano escono ad alta velocità dalla parte posteriore, producendo spinta. Una parte di questa aria non entra nella combustione, ma viene accelerata dal fan e aggira (bypassa) il nucleo centrale: è questa "doppia via" che rende i turboventola più efficienti e relativamente più silenziosi rispetto ai vecchi motori a reazione puri.In tutto questo processo, la fase iniziale — cioè l'aspirazione dell'aria — è cruciale: anche quando il motore è al minimo, la forza con cui "ingoia" l'aria dalla parte anteriore resta elevatissima. Ed è proprio questa aspirazione a rappresentare un pericolo fisico immediato per chi si avvicina troppo.. Cosa vuol dire "minimo regime" o "idle"? Il rischio esiste anche quando l'aereo si trova in condizioni di "minimo regime" (in italiano) e "idle" (in inglese tecnico) cioè quando il motore è acceso ma non sta fornendo spinta sufficiente a far muovere l'aereo. È la modalità in cui rimane acceso "in attesa", per esempio mentre l'aereo è fermo al gate o sta rullando lentamente.Anche sembra "dormire", un motore in idle continua a risucchiare centinaia dichilogrammi d'aria al secondo. Questo crea un campo d'aspirazione pericoloso, invisibile ma potentissimo. E, visto che in quelle condizioni un motore risulta anche difficilmente udibile dagli operatori di terra (che, nello svolgimento delle loro attività, indossano cuffie antirumore), a partire dagli anni '90 gli enti per la sicurezza hanno introdotto per gli aerei di linea lo swirl marker, o spinner spiral, il simbolo di una spirale posta sulla copertura conica anteriore del motore che evidenza la rotazione della ventola. Quanto è pericoloso un motore jet acceso? A darci un'idea immediata del rischio sono i numeri forniti dalla IATA (International Air Transport Association), che rappresenta le compagnie aeree di tutto il mondo e ha definito le zone di pericolo attorno ai motori a reazione, e dalla FAA (Federal Aviation Administration), l'agenzia federale statunitense che regola l'aviazione civile: la zona di rischio è di circa 4,2 metri dal motore quando questo è al minimo e arriva fino a 10 metri quando i motori sono a regime più alto la velocità dell'aria è di oltre 150 km/h a 1 metro di distanza la pressione di aspirazione: fino a -10 kPa In pratica una persona a meno di 3 metri da un motore al minimo può essere sbilanciata. A meno di 1 metro, può essere risucchiata completamente. Incidenti già accaduti: non è la prima volta Il caso di Orio al Serio è ancora sotto indagine, ma episodi simili sono già documentati. Nel 2006, ad Atlanta, un meccanico di una compagnia aerea fu risucchiato da un motore di un Boeing 737 mentre l'aereo era al minimo. Morì sul colpo. Un evento analogo si è verificato nel 2023, in Alabama, dove un operatore fu inghiottito da un motore acceso di un Embraer E175, anche in quel caso in idle. Il caso forse più clamoroso resta quello del 1991 su una portaerei statunitense, dove un marinaio fu risucchiato dal motore di un A-6 Intruder ma sopravvisse: fu estratto con ustioni gravi, ma vivo, una circostanza eccezionale..
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Focus.it

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