“Il Napoli non è morto, ma siamo ancora pochi. In crisi? Vedete che situazioni affrontiamo”: Conte dopo il 2-0 sul Qarabag

  • Postato il 26 novembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Il Napoli non era morto, si tratta solo di continuare a lavorare e dare tutto ciò che si ha. Le partite si vincono o meno, conta solo dare tutto”. Lo ha detto a Sky Sport l’allenatore del Napoli Antonio Conte dopo la vittoria in Champions League sul Qarabag, che poi però è subito tornato sulla situazione infortunati. “Siamo ancora molto in difficoltà dal punto di vista numerico, oggi su sette panchinari c’erano due portieri e due ragazzi di prospettiva come Vergara e Ambrosino”, ha spiegato Conte.

Un 2-0 in cui è tornato al gol Scott McTominay, che ha anche propiziato l’autogol del 2-0, ma dove sono emerse ancora una volta le qualità di David Neres e Noa Lang per dirne due. “Quando non hai tanti calciatori a disposizione devi trovare soluzioni nuove sfruttando sempre gli stessi e i rischi aumentano. Noi stiamo rincorrendo dall’inizio, non si può controllare tutto. Ieri in 15 minuti di allenamento c’è stata una distorsione per Gutierrez”. Poi ha ribadito un concetto già espresso nelle scorse settimane: “Contro l’Atalanta e oggi due ottime partite, il Qarabag aveva ottenuto grandi risultati finora, in Champions non esistono impegni facili”, ha aggiunto.

Per Napoli e per il Napoli era una serata speciale: era il quinto anniversario della morte di Diego Armando Maradona, omaggiato sia in città durante il giorno, sia durante il match, soprattutto al decimo minuto del primo tempo, con la sciarpata e i cori in suo ricordo. “Maradona ha rappresentato e rappresenta un qualcosa che è difficile da spiegare se non stai a Napoli. Ci tenevamo anche ad onorare questo giorno, che comunque è un giorno triste perché è quello della scomparsa di Diego”.

Seconda vittoria consecutiva per il Napoli dopo quella in campionato contro l’Atalanta: “L’energia è troppo importante, devo essere il primo ad averla per poi trasmetterla alla squadra. Dopo Bologna mi sono preso le responsabilità, ho detto che probabilmente non sto trasferendo quello che vorrei e quindi la colpa è mia. I ragazzi devono sprigionare energia ogni partita, essere squadra, aiutarsi, avere voglia di soffrire e di gioire tutti insieme per un obiettivo”.

Infine Conte ha concluso: “Ci sono degli aspetti incontrollabili, poi uno parla di Napoli in crisi senza andare a vedere che situazioni stiamo affrontando. Ci saranno tantissime partite, andremo ad affrontarle con non tantissimi giocatori”.

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