Il nuovo record d’asta di Canaletto e le artiste riscoperte alle vendite Old Masters di Londra

  • Postato il 8 luglio 2025
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  • Di Artribune
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Sono arrivate a chiudere i grandi test di stagione, prima della pausa estiva, le aste di Old Masters a Londra, che, con buoni risultati e diversi nuovi record, restituiscono la fotografia di un mercato dei grandi maestri ancora sano e dinamico, con un interesse inedito da parte delle nuove generazioni di collezionisti di tutto il mondo. Per contrastare un certo affanno che negli ultimi anni ha interessato il segmento le case globali stanno, infatti, percorrendo strade e strategie comuni, che scommettono sull’allargamento della base dei collezionisti, coinvolgendo anche appassionati più giovani rispetto al passato, sull’attitudine cross-category di clienti interessati ad acquisire diversi tipi di beni, e sul pubblico asiatico, che mostra un certo debole per i maestri occidentali.

Il nuovo mercato degli Old Masters

Collezionisti più giovani, dicevamo, aperti ad acquisti trasversali, e provenienti anche da bacini geografici extra-europei. Questo l’identikit della domanda d’arte che le case d’asta stanno cercando di conquistare e consolidare. E sul lato dell’offerta? Si cercano, e questo vale da sempre, opere rare, uniche, scoperte e riscoperte, accompagnate da racconti coinvolgenti, di artisti e artiste che fanno parte dell’immaginario collettivo, oltre che della storia dell’arte, e che appaiono, oggi, ancora in grado di parlare al presente. E il successo, anche in congiunture complesse, non sta mancando, prova ne siano le aste di Christie’s e Sotheby’s a Londra la scorsa settimana, nonostante l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo che per opporsi al traffico illecito di arte e antichità preoccupa non poco gli operatori del settore. 

La natura morta di Jan Davidsz. De Heem. Courtesy Christie's Images Ltd. 2025
La natura morta di Jan Davidsz. De Heem. Courtesy Christie’s Images Ltd. 2025

Il nuovo record di Canaletto da Christie’s a Londra

Alla Old Masters Evening Sale di Christie’s lo scorso primo luglio 2025 il top lot è stato, come da previsioni, Canaletto, che ha contato per oltre la metà del totale complessivo dell’asta, che ha raggiunto £60,8 milioni, oltre la stima £40 milioni. Secondo quanto riportato dalla casa, inoltre, la sessione ha registrato il più alto tasso di vendite per valore nella storia delle aste di Old Masters di Christie’s (99%) e il miglior tasso di vendite per lotto dal 2012 (87%). E non ha tradito le aspettative da record il dipinto di Canaletto Venezia, Il ritorno del Bucintoro nel giorno dell’Ascensione (circa 1732), una veduta appartenuta in passato a Sir Robert Walpole (il primo a rivestire la carica di Primo ministro britannico). Con stime da oltre £20 milioni e garanzie a tutelarla, l’opera ha raggiunto il risultato di £31,9 milioni e aggiornato così il record del maestro in asta, fermo dal 2005 a quota £18,6 milioni. Tra gli altri migliori risultati si sono poi aggiunti una natura morta di Jan Davidsz. De Heem aggiudicata per £3,7 milioni e Ritratto di un nobiluomo di Tiziano, a quota £3,4 milioni. 

Le riscoperte di Turner e delle artiste barocche da Sotheby’s a Londra

Si cercano rarità, scoperte e riscoperte, dicevamo in apertura, guardando ad artisti che ancora risuonino per estetica e fascinazione. E di capolavori da riscoprire ce ne sono, eccome, come ha dimostrato Sotheby’s lo scorso 2 luglio alla sua asta di Old Masters che aveva in catalogo un’opera dipinta da Turner a soli 17 anni e venduta solo l’anno scorso per poche centinaia di pound e ora andata aggiudicata oltre il milione. La Old Master and 19th Century Paintings Evening Auction di Sotheby’s a Londra ha generato un risultato finale di £14,5 milioni, entro le stime di £11,5-17,8 milioni. Il top lot? Il dipinto The Rising Squall, Hot Wells, from St Vincent’s Rock, Bristol (1792), l’opera giovanile recentemente riscoperta di J.M.W. Turner, acquisita, dopo un’accesa gara tra quattro offerenti, da un collezionista britannico per £1,9 milioni, sette volte la sua stima, e molto oltre quelle £500 che era costata prima che si riattribuisse al maestro inglese.

Diana de Rosa (Annella di Massimo), Salomè con la testa di San Giovanni Battista. Courtesy Sotheby's.jpg
Diana de Rosa (Annella di Massimo), SalomeÌ con la testa di San Giovanni Battista. Courtesy Sotheby’s

Il nuovo record per Diana de Rosa da Sotheby’s 

Tasso di venduto alto anche in casa Sotheby’s a Londra, con un buon 81% e tre record da aggiornare, per Saint Quirinus of Neuss di Lorenzo di Credi a £2,7 milioni, Portrait of a merchant di Corneille de Lyon per £863.600 e Salomè con la testa di San Giovanni Battista di Diana de Rosa arrivato a £317.500. Ma chi era Diana de Rosa? La domanda non sembri pigra, perché sappiamo di avere lettori e lettrici competenti, ma che oltre ad Artemisia Gentileschi, sua contemporanea, siano esistite altre talentuosissime pittrici in età moderna non è ancora così scontato, sebbene il mercato vada sempre più accorgendosene. E la prova è appunto il nuovo record d’asta messo a segno per Diana De Rosa, mentre di Artemisia, appunto, da Sotheby’s è stato venduto per £2 milioni il dipinto David con la testa di Golia (circa 1638). Nota anche come Dianella o Annella di Massimo (Napoli, 1602-1643), la pittrice è stata sempre molto amata dagli studiosi di Seicento napoletano, ma meno nota al grande pubblico, anche per una certa scarsità di opere disponibili. Se ne contano, infatti, di note, circa 28 finora, eppure indiscusso è stato il suo talento, e riconosciuto da subito, penalizzato, nel riconoscimento successivo, da uno sguardo a dominanza maschile e dalla rarità di documentazioni e studi a lei dedicati. 

La natura morta di Jan Davidsz. De Heem. Courtesy Christie's Images Ltd. 2025
La natura morta di Jan Davidsz. De Heem. Courtesy Christie’s Images Ltd. 2025

Ma chi era la pittrice Diana de Rosa?

Nata in una famiglia di artisti, Diana de Rosa era la figlia del pittore Tommaso e di Caterina De Mauro, nonché sorella del pittore Giovan Francesco (Pacecco De Rosa). La rete di artisti intorno a lei, che da subito mostrò una notevole inclinazione alla pittura, si infittì ulteriormente quando la madre, rimasta vedova, sposò il pittore Filippo Vitale, che fu il primo maestro di Diana, e quando la stessa Diana sposerà Agostino Beltrano, allievo di Massimo Stanzione, come Pacecco de Rosa e come anche Diana, mentre la sorella Grazia diventa la moglie dell’artista Juan Do e la moglie del patrigno Vitale quella del napoletano Aniello Falcone. Sulla sua biografia ha pesato a lungo la leggenda della gelosia del marito Beltrano, che secondo Bernardo De Dominici, grande fonte settecentesca, l’avrebbe uccisa per il sospetto di una sua relazione con il maestro Stanzione. Leggenda poi smentita dalle fonti del ‘900, che hanno invece ricostruito una morte per malattia. Di certo Stanzione aveva per lei una predilezione, in virtù delle sue capacità di pittrice, e sembra le avesse riconosciuto anche una specie di “maternità”, un sussidio che le ha consentito di continuare il suo lavoro pur occupandosi dei suoi sette figli. Prodigioso, quasi quanto il talento di Annella, ora attestato anche dal record d’asta appena aggiornato con un dipinto rimasto dagli Anni ’50 nella stessa collezione italiana e conquistato nella sala di Sotheby’s a Londra, dopo una battaglia tra quattro offerenti, incluso un collezionista asiatico. 

Cristina Masturzo

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Artribune

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