Il più piccolo neurostimolatore al mondo che rivoluziona la cura del Parkinson
- Postato il 12 maggio 2025
- Di Panorama
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Un neurostimolatore cerebrale che “controlla” la malattia di Parkinson: è stato impiantato al Policlinico di Milano su una paziente malata da tempo, e consentirà ai medici, tra le altre cose, di modificare la terapia anche a distanza. Si tratta del più piccolo sistema ricaricabile esistente, una nuova frontiera per la telemedicina e un deciso passo avanti verso terapie sempre più personalizzate. La DBS, stimolazione cerebrale profonda, consiste nel posizionamento di una serie di elettrodi in specifiche zone del cervello: gli elettrodi vengono collegati a un neuro-stimolatore che inviando impulsi elettrici consente di regolare le attività anomale delle aree cerebrali causate dalla malattia. Aiuta quindi a tenere sotto controllo sintomi come i tremori, l’eccessiva lentezza dei movimenti e le rigidità migliorando notevolmente la qualità della vita.
“Questo nuovo stimolatore cerebrale – spiega Filippo Cogiamanian, Direttore della Neurofisiopatologia del Policlinico di Milano – ci consente, grazie alla piattaforma di telemedicina integrata, di modificare da remoto i parametri di stimolazione in base alle necessità del paziente, riducendo la necessità di spostamenti, un aspetto cruciale per chi vive lontano dai Centri di riferimento”.
“L’intervento chirurgico di impianto di questo neurostimolatore, il più piccolo ora disponibile, è andato molto bene – racconta Marco Locatelli, Direttore della Neurochirurgia al Policlinico di Milano e Professore Associato all’Università degli Studi di Milano -, con un protocollo chirurgico ormai consolidato da anni di esperienza presso il nostro Centro: è stato eseguito con la paziente sveglia, perché è importante monitorare, quando possibile, l’attività cerebrale e l’immediata risposta alla stimolazione”.
“Questo neurostimolatore – sottolinea poi Salvatore Bonvegna, Responsabile della Neuromodulazione del Centro Parkinson e Parkinsonismi di Milano – completa le recentissime innovazioni tecnologiche nel campo della neuromodulazione ora disponibili per i pazienti con malattia di Parkinson, come la stimolazione cerebrale profonda di tipo adattativo, che hanno visto il Centro Parkinson e Parkinsonismi protagonista principale nel panorama internazionale”. Nella pratica, l’impianto di neurostimolatori di questo tipo garantisce una continua e costante registrazione dell’attività cerebrale del paziente, un’erogazione modulata secondo le esigenze e anche anche una tempestiva riprogrammazione del device, in caso di necessità: tutti elementi che ovviamente contribuiscono a migliorare qualità delle cure. La realizzazione di questo progetto si deve alla collaborazione ormai ventennale tra il Policlinico di Milano e il Centro Parkinson G.Pini-CTO.