Il potere del blu: perché una giornata di mare (o di lago) fa davvero bene all’umore e alla mente

  • Postato il 12 agosto 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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C’è estate e estate. L’agosto di chi spegne il telefono per tre settimane, perso in qualche località esotica, e l’agosto di chi lavora e di chi resta in città. Ma, anche in questo caso, c’è un modo semplice per ricaricare le batterie e fare una pausa, anche se si ha una sola giornata a disposizione: stare vicino all’acqua. Mare, lago, fiumi o cascate: passare del tempo vicino a un “angolo blu” fa bene all’umore e perfino alla salute mentale. Sembra ovvio, ma la scienza sta studiando i molti modi in cui la presenza naturale dell’acqua influisce sul nostro benessere.

Intuitivamente, siamo tutti attratti dall’acqua. Scegliamo di passeggiare lungo un ruscello o un fiume, chiediamo il tavolo con vista sul lago, corriamo al mare appena arriva la bella stagione. Quante volte abbiamo detto “ho bisogno di una giornata di mare?”. La scienza sta cercando di dare una spiegazione strutturata a una sensazione che tutti conosciamo bene: il potere terapeutico del blu.

Il legame primordiale con l’acqua

Nel libro di “Blue Spaces: How and Why Water Can Make You Feel Better”, la geografa Catherine Kelly prova a capire cosa c’è nell’acqua che ci permette di “ritrovare noi stessi” partendo da un’esperienza autobiografica: aver trovato sollievo dopo un lutto nel nuoto e nel trasferimento sulla costa irlandese, con vista sull’oceano.

I primi vantaggi dell’acqua sono quasi ovvi: una temperatura più fresca, un ambiente visivamente rilassante e generalmente silenzioso, se siamo immersi nella natura (no, la spiaggia a Ferragosto non conta come ambiente “naturale”). Dove c’è acqua dolce, di solito, c’è verde: passare del tempo nella natura ha un documentato impatto positivo sull’umore e sullo stress.

Inoltre, l’acqua incoraggia il movimento: una passeggiata con l’acqua alle caviglie, una nuotata, giocare tra le onde o il semplice atto di tenersi a galla. Tutte attività che muovono il nostro corpo in maniera dolce ma costante e spesso ci dimentichiamo del tempo che passa. Secondo uno studio del 2015 pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health chi si allena in acqua di solito lo fa per più tempo rispetto a chi è fuori, perché ha una diversa percezione del tempo e dello sforzo. Immergersi nell’acqua alta, sostiene Catherine Kelly, “suscita una risposta viscerale che non si ottiene nello stesso modo camminando in una foresta”. Quando le persone si tuffano “puoi sentirle urlare, ridere o imprecare”; ma se sono immerse nell’acqua fredda “di certo non pensano alle mail di lavoro”.

Lasciar correre i pensieri davanti all’acqua

C’è blu e blu: acqua salata e acqua dolce offrirebbero, secondo alcuni studi, benefici diversi. Lo sciabordìo delle onde è ipnotico: un po’ come guardare un fuoco che scoppietta nel camino. È un movimento delicato, rilassante, piacevole da guardare. Il movimento perpetuo delle onde, le increspature dell’acqua col vento o lo scintillìo della luce che danza sull’acqua catturano la nostra attenzione in modo gentile, senza sovraccaricare di stimoli il cervello (come farebbero i video sui social, ad esempio).

Per questo molte persone trovano più facile riflettere, meditare o semplicemente staccare dal cellulare quando sono sedute di fronte al mare: è un ottimo modo per lasciar correre i pensieri in libertà, guardarsi dentro o sognare ad occhi aperti. Non è raro avere un’idea creativa mentre si passeggia in riva al mare, o sentire di aver trovato la soluzione a un dubbio che ci assillava.

Gli effetti benefici del “blu”

C’è un altro effetto studiato e documentato: i grandi spazi blu migliorano la qualità del sonno. L’attività sportiva in acqua sicuramente aiuta, ma il mare “culla” e rilassa anche solo guardandolo a distanza. Diversi studi stanno provando a documentare l’impatto del blu sulla salute mentale, per via di fattori psicologici (stare a contatto con la natura) e sociali: al mare sono legati molti momenti felici, è un’esperienza che si condivide spesso con familiari e amici, dove si formano ricordi e
legami.

C’è poi l’effetto contemplativo: perdere lo sguardo nell’orizzonte blu del mare, o ammirare la potenza di una cascata, suscita in noi emozioni di stupore e meraviglia. Ammirare l’immensità e la grandiosità della natura aiuta a sentirci parte di qualcosa di più grande. E, spesso, a rimettere i pensieri in prospettiva.

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