Il prezzo delle auto vola. Oggi una citycar costa quanto una berlina media pochi anni fa

  • Postato il 21 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Costi in aumento per le automobili in Europa: gli anni recenti, segnati da pandemia, crisi dei semiconduttori e tensioni geopolitiche, hanno trasformato il mercato automobilistico continentale, portando a un significativo aumento dei prezzi di listino. Lo certifica un’analisi condotta da Jato, che ha esaminato l’andamento dei prezzi negli ultimi sette anni in quattro mercati chiave: Italia, Germania, Francia e Regno Unito.

I segmenti B, B-suv, C e C-suv, che insieme rappresentano il 60% del mercato, sono stati al centro delle trasformazioni più significative. Si è assistito all’ascesa di SUV e crossover, a scapito di berline e station wagon, al declino dei motori diesel e a una rapida elettrificazione (che include i modelli ibridi, best seller de mercato). Tutti questi fattori hanno inciso sui costi di produzione, influenzando in modo diverso i prezzi nei vari Paesi e segmenti.

Gli incrementi di prezzo più marcati si sono verificati tra il 2020 e il 2022. Il segmento B (utilitarie), con i volumi di vendita più elevati, ha visto l’aumento maggiore nel 2020, con un +10% (+1.800 euro) rispetto al 2019, una crescita tre volte superiore a quella dell’anno precedente.

Per il segmento C (medie), l’anno critico è stato il 2021, con un aumento del 12% rispetto al 2020, pari a circa 3.500 euro, un incremento percentuale che eguaglia il cumulo dei due anni precedenti. Le C-suv hanno registrato l’aumento più elevato nel 2022, con un +10% (+3.100 euro), segnando il terzo anno consecutivo di crescita. Le B-suv, invece, hanno mostrato un andamento più costante, con aumenti progressivi tra il 6% e il 7% annuo, pari a 1.500-2.000 euro.

Analizzando l’intero periodo dal 2018 al 2025, lo studio Jato rivela che i prezzi medi sono aumentati del 34% per i segmenti B e del 36% per i segmenti C. Le C-suv hanno registrato il rincaro maggiore, passando da 28.448 euro a 39.672 euro (+11.200 euro), superando di poco l’incremento di circa 10.600 euro delle auto di segmento C. I listini delle B-suv sono saliti di quasi 8.500 euro, mentre le compatte tradizionali hanno visto un aumento di quasi 6.700 euro.

Questo fenomeno ha portato alla cosiddetta “migrazione dei prezzi“: in pratica, i modelli compatti odierni costano quanto i modelli medi di pochi anni fa. Per esempio, una Volkswagen Polo costa oggi quanto costava una Golf nel 2018. Le auto tradizionali del segmento B hanno raggiunto i prezzi delle B-suv del 2018-2019, mentre i modelli tradizionali del segmento C hanno toccato i prezzi delle C-suv del 2021-2022.

Il divario di prezzo tra SUV e modelli tradizionali ha mostrato dinamiche interessanti. Nel segmento B, il costo aggiuntivo per una SUV varia tra il 27% e il 33%. Sebbene la percentuale sia tornata ai livelli del 2018-2019, il costo assoluto è passato da 5.700 euro a 7.700 euro. Nel segmento C, il sovrapprezzo per le SUV è molto inferiore, oscillando tra il 9% e addirittura il -1%, con il divario di costo che in un anno è quasi scomparso. Nonostante la percentuale sia tornata a livelli pre-2020, il costo aggiuntivo in valore assoluto è salito a 3.300 euro, contro i 2.500 del 2018.

Confrontando i prezzi all’interno della stessa tipologia di veicolo, le SUV di segmento C costano dal 19% al 24% in più rispetto a quelle di segmento B, con un divario in valore assoluto passato da 5.200 euro nel 2018 a 7.400 euro. Per le auto con carrozzeria tradizionale, la differenza di prezzo tra segmento B e C è più stabile ma anche più ampia, oscillando tra il 47% e il 54%, con un costo aggiuntivo che è aumentato da 8.500 euro a 11.800 euro.

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