Il prof che ha augurato la morte alla figlia di Giorgia Meloni dice: “Ho tentato il suicidio”. Ricoverato
- Postato il 2 giugno 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dice di aver tentato il suicidio il professore di Marigliano (Napoli) autore del post pubblicato su Facebook con il quale ha rivolto parole d’odio alla figlia della premier Giorgia Meloni a cui ha augurato di morire come Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola (Napoli) uccisa dall’ex fidanzato a colpi di pietra. L’uomo è stato ricoverato in codice rosso in ospedale a Nola, ma secondo quanto si apprende non sarebbe in pericolo di vita. Prima di ingerire una forte dose di medicinali – e secondo alcuni media anche alcol – ha avvertito la dirigente scolastica dell’istituto dove insegna la quale ha subito avvertito i carabinieri che sono accorsi nell’abitazione del professore, docente di tedesco di un istituto superiore.
“Ho assunto diversi barbiturici, diversi farmaci, è una situazione che non riesco a sostenere, mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica e ora la polizia vuole parlarmi” dice all’Adnkronos Stefano Addeo, il professore di tedesco di un istituto scolastico di Cicciano (Nola). Aggiunge di non avere retto “all’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”.
Il docente aveva chiesto scusa: “È stato un gesto stupido” aveva detto nel giorno in cui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva chiamato la presidente del Consiglio e le aveva espresso solidarietà per le minacce rivolte alla figlia Ginevra. Odio social che aveva preso di mira pure i figli dei ministri Matteo Piantedosi, Antonio Tajani e Matteo Salvini, nei confronti dei quali era arrivata la solidarietà da tutta la maggioranza.
Nei confronti del docente, che Matteo Renzi aveva chiesto di licenziare, martedì sarebbero stati adottati provvedimenti disciplinari, come annunciato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. “La figura del docente – aveva detto il ministro – è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Sanzioneremo quanti non sono degni di far parte della nostra scuola”. E il professore rischia di dover rispondere dei suoi gesti in tribunale. La Procura di Roma sta attendendo una prima informativa dalla polizia postale e poi i pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi valuteranno sulla competenza territoriale del procedimento.
“Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Sono stato superficiale e ho chiesto supporto perfino all’intelligenza artificiale per comporre il post pubblicato sui miei profili social. Un grave errore avere detto cose così nei riguardi di una bambina. Chiedo scusa. Mi rendo conto della gravità ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore” aveva detto Addeo che aveva chiesto anche di incontrare Meloni per chiedere scusa di persona.
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