Il pullman batte treni e aerei: il boom che cambia il turismo italiano

  • Postato il 15 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 4 Visualizzazioni

Un tempo la corriera era il mezzo di trasporto per chi non aveva disponibilità economiche o la soluzione per brevi spostamenti. Ma negli ultimi anni, sotto la spinta del turismo di massa, il pullman ha scalato posizioni rispetto al treno, all’auto e perfino agli aerei. Chi sceglie il bus predilige un viaggio confortevole, capace di toccare località non raggiungibili da altri mezzi, poco dispendioso, più sicuro negli orari e ecologicamente sostenibile. Le emissioni di CO2 si riducono fino a metà rispetto all’auto privata.

Seduti comodamente in poltrona, il percorso diventa un’esperienza di conoscenza delle località attraversate, meglio dei treni super veloci (sulla carta, vista la pioggia di ritardi di questi ultimi mesi) ma anche dell’auto, che comporta lo stress della guida. Le grandi città, punti di partenza e di snodo delle reti ferroviarie e aeroportuali, si sono trasformate in crocevia del network del trasporto su gomma.

Milano hub europeo del trasporto su gomma

Milano, con Lampugnano, San Donato, Assago, Sesto, è diventata un hub europeo della mobilità su pullman. Dal capoluogo lombardo si parte per Marsiglia, Vienna, Berlino, Lugano e per tutta Italia. Centinaia di corse al giorno conducono verso città medie, località escluse dall’Alta velocità e aeroporti senza ferrovia.

Secondo l’ultima ricerca Traspol curata dal dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, l’Italia è uno dei pochissimi Paesi europei in cui la liberalizzazione dei bus intercity ha funzionato senza generare monopoli. Mentre le tratte sono aumentate, i prezzi sono rimasti fermi e le aziende locali non sono scomparse, ma resistono accanto ai grandi operatori.

Il modello FlixBus e le tariffe stracciate

Un modello è quello di FlixBus, piattaforma leader della mobilità in Europa, che pianifica la rete, gestisce marketing, prezzi e servizio clienti, mentre l’operatività è affidata a compagnie locali con cui condivide i ricavi. Questo consente di evitare i costi di acquisto e manutenzione degli autobus.

Le tariffe sono competitive: 150/180 euro da Roma a Parigi, poco più per Vienna. Il contraltare sono i tempi: 25 ore per Parigi, da 22 a 27 per Vienna, spesso con uno o due cambi. Ideale per chi non ha fretta.

Treni e pullman: una sinergia vincente

I pullman spesso completano l’offerta ferroviaria, raggiungendo mete turistiche o aree decentrate. Crescono i servizi combinati treno-gomma, come quelli di Italo, che dal 2023 controlla Itabus. La compagnia conta una flotta di 100 bus, 80 servizi quotidiani e 126 località collegate, oltre a mete europee.

Itabus punta a un comfort superiore, con una sezione Top dotata di poltrone simili a quelle aeree, reclinabili fino quasi alla posizione orizzontale. Per l’estate ha attivato nuovi collegamenti verso Calabria, Puglia e Sicilia, oltre a garantire connessioni con i principali aeroporti italiani.

L’integrazione con le crociere

Il trasporto multimodale si espande anche via mare. Da aprile, un accordo tra MSC Crociere e Italo offre un servizio combinato treno-bus-nave per raggiungere i porti di Civitavecchia, Napoli e Venezia.

Viaggi organizzati e noleggio con conducente

Cresce il mercato dei viaggi su più giorni, con pernottamenti inclusi, per tutte le tasche. Per mete lontane, si vola fino alla destinazione base e poi si prosegue in pullman.

Il noleggio autobus con conducente conta circa 5 mila imprese in Italia e oltre 30 mila addetti. La sfida principale è la carenza di autisti qualificati, in un settore dove la domanda è in crescita.

Numeri e impatto sul turismo

Nel 2023, Roma Servizi e Mobilità stimava l’ingresso di 825 autobus turistici al giorno nella Capitale, con punte oltre 1.500. Con una media di 60 posti a pullman, il contributo al turismo, in particolare della terza età, è enorme.

L’appello per infrastrutture adeguate

«Il trasporto passeggeri su gomma è una risorsa strategica per il Paese, con un valore che sfiora i 2 miliardi di euro, ma siamo lontani da standard infrastrutturali adeguati», commenta Nicola Biscotti, presidente Anav. Mancano autostazioni moderne e funzionali: troppi passeggeri attendono all’aperto, senza servizi essenziali. Serve un piano di finanziamenti pubblici per rinnovare i mezzi e creare terminal competitivi in Europa.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti