Il ritorno della Ferrari 735 LM del 1955 di Piero Taruffi

  • Postato il 11 giugno 2025
  • Auto D'epoca
  • Di Virgilio.it
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Settanta anni. Tanto è passato da quella leggendaria sfida sull’asfalto della Mille Miglia del 1955, quando Piero Taruffi, con la genialità d’un ingegnere e la grinta del campione, domava la sua Ferrari 735 LM Scaglietti lungo il percorso Brescia-Roma-Brescia. Oggi, nel 2025, quella stessa macchina – stesso telaio, stesso spirito – torna a ruggire tra le curve della “corsa più bella del mondo”. E non è solo una celebrazione: è un tributo alla velocità, alla storia, al genio italiano.

Un’auto che è già un mito

Il ritorno della Ferrari 735 LM, telaio 0546 LM, alla Mille Miglia è di quelli che fanno battere il cuore agli appassionati. Parliamo di una delle pochissime vetture del Cavallino Rampante a montare un motore sei cilindri in linea, una rarità tecnica che segna una delle tante incursioni sperimentali di Maranello negli anni Cinquanta del secolo scorso. Allora si correva per innovare, per sfidare le frecce d’argento di Mercedes e il loro strapotere tecnico, e per conquistare prestigio sul filo dei secondi.

Taruffi partì ultimo, ma a bordo di quella barchetta carrozzata da Scaglietti – col numero di gara 728 – si fece largo fino in testa, stabilendo un record sulla tratta Brescia-Roma che ancora oggi fa tremare i cronometri: 189 km/h di media. Solo un guasto al cambio gli tolse la gloria assoluta, consegnando la vittoria alla Mercedes-Benz di Stirling Moss. Ma la leggenda, quella, restò tutta sua.

Oggi torna a correre

Oggi quell’auto è di proprietà dell’avvocato e collezionista americano John Houghtaling, che l’ha riportata a correre dopo un restauro certosino affidato a Ferrari Classiche. Con lui, alla guida nella rievocazione, ci sarà il Cav. Franco Valobra, Console Onorario d’Italia negli Stati Uniti. E proprio come settant’anni fa, la barchetta del Cavallino non sarà sola: accanto a lei, anche la Ferrari 750 Monza del 1955, affidata alla moglie del collezionista – la pop star russa Yulia Timonina-Houghtaling – e alla loro figlia Alisia. Una famiglia sotto il segno del rosso Ferrari.

Il percorso della Mille Miglia 2025 si snoderà su circa 1.900 km, con tappe a San Lazzaro, Roma, Cervia-Milano Marittima e Parma, secondo un tracciato ispirato alle prime edizioni storiche della corsa. Oltre 400 equipaggi da 29 nazioni si sfideranno tra paesaggi mozzafiato e curve infide. Ma è chiaro che gli occhi, i cuori, gli obiettivi saranno puntati sulla 735 LM: la freccia di Maranello, come la ribattezzarono i giornalisti siciliani dopo la vittoria al Giro di Sicilia 1955.

Perché sì, la storia della 0546 LM non si ferma alla Mille Miglia. Quell’anno vinse anche il Giro di Sicilia, sempre con Taruffi al volante, dimostrando l’equilibrio perfetto tra tecnica e potenza. Poi fu protagonista anche a Le Mans, dove, con Trintignant e Schell, diede filo da torcere alle Mercedes prima di ritirarsi per guai meccanici. Era l’anno della tragedia, quello delle 84 vittime in pista: un ricordo doloroso che conferisce alla vettura anche il valore di testimone silenziosa di un’epoca crudele e gloriosa insieme.

Restaurata, adesso prova a stupire

Restaurata, coccolata, ma mai snaturata, la 735 LM è tornata in pista nel 2024 a Fiorano, affidata alle mani di Carlos Sainz Jr. per un ultimo saluto alla Scuderia. Un simbolo che abbraccia la vecchia e la nuova Ferrari, tra passato e futuro. E ora rieccola, pronta a graffiare per un’altra volta l’asfalto italiano. Non per vincere, ma per emozionare. Per ricordare un tempo in cui l’automobilismo era romanticismo e ardore, benzina e passione. In cui la sfida non era contro il cronometro, ma contro il limite stesso della macchina.

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