Il sito archeologico Yinxsu custodisce i segreti della civiltà Shang e la tomba di una regina guerriera
- Postato il 16 agosto 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Il sito archeologico Yinxu è una vera meraviglia capace di trasportarci indietro nel tempo all’antica Cina con tesori custoditi di oltre 3000 anni fa. Si tratta della Cina più leggendaria, quella in cui culti e imperi nascosti hanno fatto la storia. Tra le terre fertili dello Henan viene custodita quella che oggi è una rovina ma che racconta pagine della storia attraverso una porta d’accesso privilegiata alla civiltà Shang, una delle più antiche della Cina, e culla di una scrittura che ha gettato le basi per l’immenso alfabeto della cultura cinese. Chi ha in programma un viaggio in Cina dovrebbe prendere in considerazione la visita al sito archeologico Yinxu.
Dove si trova il sito archeologico Yinxu
Per raggiungere Yinxu, devi partire dalla modernità frenetica di Pechino e dirigerti verso sud, attraversando pianure e villaggi che custodiscono secoli di storia. Dopo poche ore di viaggio in treno, la città di Anyang ti accoglierà con il suo ritmo tranquillo e il calore dell’entroterra cinese. È qui, nella parte settentrionale della provincia dello Henan, che troverai l’ingresso a un mondo perduto. A ovest della città, esteso su 24 chilometri quadrati, si apre il sito archeologico: un vasto spazio che un tempo pulsava come cuore politico e spirituale della dinastia Shang.
Lo Henan è un territorio, fertile e strategico che ha visto nascere e tramontare regni, ha accolto grandi centri urbani dell’antichità e custodito nelle sue viscere intere città sepolte per millenni, protette dalla terra fino alle scoperte archeologiche del XX secolo. Il nome stesso “Yinxu” racconta la sua essenza: “Yin” è il nome della capitale degli Shang, mentre “Xu” significa “rovine”. Un nome semplice e diretto, che però racchiude un patrimonio inestimabile. Il sito, inserito tra i patrimoni UNESCO dal 2006, rappresenta pienamente quella che è stata la civiltà cinese antica.
Caratteristiche del sito archeologico Yinxu
Camminare a Yinxu significa percorrere un paesaggio stratificato di secoli. Immagina una città dell’età del bronzo, fiorente tra il 1300 e il 1027 a.C., pianificata con precisione, protetta da mura e organizzata attorno a palazzi reali e spazi cerimoniali. Non si tratta di ruderi disordinati: la disposizione urbanistica di Yin dimostra già un livello avanzatissimo di pianificazione, con strade, sistemi di drenaggio e aree produttive distinte.
La parte principale del sito archeologico più interessante della Cina si sviluppa nel villaggio di Xiatotun conosciuto con il soprannome del paese delle iscrizioni sul guscio di tartaruga. Qui la terra ha restituito più di centomila frammenti con caratteri incisi, come se sotto ogni passo ci fosse una pagina della più antica enciclopedia della civiltà Shang. La zona nord ospita l’area dei palazzi reali: vaste piattaforme di terra battuta, ordinate e orientate con una precisione che ancora oggi stupisce gli archeologi. Le fondamenta, fatte di pietra e terra, sorreggevano strutture con muri in fango e tetti a quattro falde, in grado di ospitare centinaia di persone durante cerimonie solenni.
Attorno ai centri politici si sviluppavano le aree produttive. Le fonderie di bronzo, enormi per l’epoca, erano il cuore industriale di Yin. Qui prendevano forma vasi rituali, armi, carri e migliaia di punte di freccia, testimonianza di un’economia e di una società in cui il potere militare era imprescindibile. L’osso e la giada venivano abitualmente lavorate da artigiani e officine che lo utilizzavano per creare oggetti prestigiosi e dal forte significato simbolico. Persino il sistema idrico era più avanzato di quel che si potesse immaginare con tanto di pozzi e condotte.
Passeggiare in questi spazi, oggi immersi in un silenzio quasi surreale, significa ricostruire con la mente il rumore dei martelli, il luccichio dei metalli fusi, il fruscio delle vesti cerimoniali. Ogni angolo di Yinxu è un invito a immaginare, a dare corpo a una città che, pur scomparsa, continua a vivere nei reperti e nei racconti.

Scoperte nel sito archeologico Yinxu
Le prime grandi scoperte avvennero quasi per caso, alla fine del XIX secolo, quando contadini locali dissotterrarono gusci di tartaruga e ossa incise. Quelle incisioni, inizialmente misteriose, si rivelarono essere iscrizioni oracolari usate per la divinazione più di tremila anni fa. Gli studiosi hanno avuto davanti agli occhi una vera rivoluzione che mostrava la lingua scritta più antica del continente attraverso un sistema complesso che collegava politica, religione e quotidianità.
Dal 1928 gli scavi archeologici hanno dato modo di scoprire veri tesori custoditi. Dalle tombe ai santuari fino a fonderie, officine e strade che hanno creato il vero e proprio mosaico della civiltà Shang.
Tra le scoperte più rilevanti? La tomba di Fu Hao, moglie del re Wu Ding, che è stata ritrovata da un team di archeologi nel 1976. Al suo interno, oltre ai resti del corpo, sono stati trovati 16 scheletri umani e 6 di cani che avevano lo scopo di accompagnare la donna nell’aldilà. Non sono mancati neppure tesori quali 440 oggetti di bronzo, 600 manufatti di giada, pietra e osso e numerose conchiglie di ciprea, un tempo usate come moneta di scambio.

Dalla tomba sono emerse poi altre sorprese incredibili: quattro specchi di bronzo che anticipano di cinquecento anni la comparsa di questo oggetto nella storia cinese, e tre coppe d’avorio di eccezionale fattura, testimonianza di un’artigianalità raffinata e di contatti culturali ampi.
I suoi reperti raccontano anche la vita quotidiana e la potenza militare degli Shang. Il ritrovamento di un recipiente quadrato di bronzo del peso di 875 chili, oggi conservato al Museo Nazionale della Cina a Pechino, testimonia l’abilità metallurgica e la capacità di organizzare progetti monumentali. Le migliaia di punte di freccia, mai recuperate dopo le battaglie, parlano di una società in cui la guerra era parte integrante del potere.
Come visitare il sito archeologico Yinxu
Buone notizie per chi desidera visitare il sito archeologico Yinxsu: lo spazio è aperto tutto l’anno con orari differenti. Da ottobre a marzo è accessibile dalle 8 alle 18 mentre da marzo a ottobre si prosegue la visita fino alle 18:30. Il biglietto non è costoso: si spendono 90 yuan, l’equivalente di circa 11 euro. Il momento migliore per visitarlo è però legato alle mezze stagioni, in primavera e autunno il clima è decisamente più piacevole per passeggiare.