Il sogno di Putin: cosacchi al pascolo fra le macerie di Roma, un monito ai politici suoi seguaci

  • Postato il 4 novembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
  • 4 Visualizzazioni

Ai nostri politici di destra e di sinistra che non disdegnano Putin (è il verbo giusto?), consiglieremmo di leggere attentamente i giornali di oggi.

Soffermandosi di più su quel che ha detto alzando il tono della voce Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli esteri russo.

La donna ha un certo fascino: è bella ed elegante però appartiene mani e piedi a quel popolo e le sue idee sono le stesse sostenute dal Cremlino.

Dopo avere scorso le agenzie di stampa ed essersi resa conto di quel che era accaduto alla Torre dei Conti, ha afferrato il microfono ed ha detto quasi soddisfacendosi: “Se l’Italia continuerà a spendere i soldi dei contribuenti per aiutare  l’Ucraina il Paese crollerà tutto, non solo quel vecchio monumento situato nel cuore di Roma”.

Le parole che escono dalla bocca della signora non sono state dette a caso, non sono farina del suo sacco (come ci rimproveravano i nostri professori di scuola quando si accorgevano che il compito era stato copiato).

C’è Putin dietro la sparata

Il sogno di Putin: cosacchi al pascolo fra le macerie di Roma, un monito ai politici italiani suoi seguaci , nella foto matteo salvini con la t-shirt pro-Putin
Il sogno di Putin: cosacchi al pascolo fra le macerie di Roma, un monito ai politici italiani suoi seguaci -Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

È evidente  e chiaro che prima di esprimersi avrà avuto il placet del  suo ministro e quindi di Putin. Quindi, dopo aver fatto gli scongiuri, riflettiamo per un momento sulla previsione della Zakharova.

Insomma, comunque lo si giri, il pensiero della Russia di Putin (che assomiglia tanto a quella sovietica) è sempre lo stesso: se non sei dalla loro parte devi essere messo in condizioni di non nuocere mai, in breve di scomparire.

Allora a quanti nel nostro Parlamento non disdegnano la “democrazia” di Mosca, sugeriremmo di essere più cauti e più attenti in futuro.

In verità, una gran parte dei nostri politici si sono indignati, hanno risposto per le rime a quelle parole, tanto è vero che nella stessa giornata di ieri l’ambasciatore russo Alexey Paramonov è stato convocato alla Farnesina per un richiamo formale. Sono decisioni che non servono a niente, ma si debbono fare.

Non è questo il punto che si vuole sottolineare, è un altro: quello della grande simpatia che alcuni inquilini di Montecitorio o di Palazzo Madama hanno nei riguardi di Putin. “È un Paese che dovremmo copiare”, sostennero alcuni. Qualcuno indossò addirittura una maglietta con il viso del capo del Cremlino.

C’erano una volta i soldi di Mosca

Anche ieri, contro il coro unanime di molti, c’è stato chi ha detto: “Ci vuole rispetto e silenzio”. Verso chi? Nei confronti di un Paese che ritiene che l’Italia debba crollare se continuerà ad aiutare l’Ucraina? Con noi, molte altre Nazioni dovrebbero fare la stessa fine visto che non siamo i soli a sostenere la resistenza di Kiev.

La speranza è che la lezione serva per il futuro e non ci faccia tornare ai tempi in cui il Partito Comunista Italiano guidato da Palmiro Togliatti riceveva ogni mese da Mosca un assegno con parecchi zeri, felicitandosi del successo che i nostri comunisti avevano essendo i primi per numero in Europa.

È il caso di occuparci dei guai che ci assillano invece che stare appresso alle previsioni  (e forse alle speranze) della signora Zakharova. Nel cuore di Roma, non lontano dal Colosseo, in una strada frequentata ogni anno da milioni di turisti, è crollata ieri la  Torre dei Conti, una vecchia opera medievale costruita nel 1100 e poi ingrandita nel 1200 da Papa Innocenzo III.

A restaurarla erano dentro quattro operai. Uno di loro, purtroppo, un rumeno venuto in Italia per un futuro migliore, non ce l’ha fatta e dopo essere stato estratto dalle macerie è morto senza che i medici potessero fare qualcosa per lui.

Era dal 2022 che il problema della ristrutturazione veniva rimandato mese dopo mese. Perché si è aspettato tanto? Sono state prese le precauzioni necessarie prima di iniziare i lavori? Se dobbiamo stare a quel che che è successo dovremmo rispondere di no, tanto è vero che la magistratura ha subito aperto un fascicolo per disastro colposo. L’inchiesta farà il suo corso e i giudici stabiliranno se ci sono state responsabilità o meno. L

Quel che appare evidente è che in Italia troppo spesso si verificano incidenti sul lavoro dovuti anche all’imperizia di coloro che li guidano. Non vogliamo puntare il dito contro questo o quello, speriamo che una volta per tutte, maggioranza e opposizione, si siedano attorno ad  un tavolo per cambiare le norme attuali di modo che in futuro non si verifichino più simili tragedie. Suvvia, non si chiede troppo: invece di litigare e di dividersi, trovino la strada giusta per essere tutti d’accordo.

In questo allegro Paese i capigruppo del Parlamento decidono all’unisono che nel mese di novembre le sedute saranno ridotte a due, se non a una e mezza. Perchè? Diamine, ci sono le elezioni regionali, si deve essere liberi di condurre la campagna elettorale. Perfettto, così, dopo agosto anche novembre diventa un giorno di ferie, ma guai a definirlo in questo modo. Offenderemmo gli uomini e le donne che abbiamo mandato in Parlamento.

C’è un’ultima chicca che non si può tralasciare: Alberto Bello Paci, il figlio della senatrice Liliana Segre, ha deciso di aderire a Forza Italia. Diciamolo con forza: l’Italia è un paese che ci stupisce un giorno si e l’altro pure.

L'articolo Il sogno di Putin: cosacchi al pascolo fra le macerie di Roma, un monito ai politici suoi seguaci proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti