Il sogno lucido delle Dolomiti Bellunesi, fare la storia. Nata 4 anni fa ora è in C. Il ds: "Per rimanerci"
- Postato il 9 luglio 2025
- Di Virgilio.it
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La provincia di Belluno è la più estesa del Veneto, ma al tempo stesso tra le meno densamente abitate. Lo spopolamento del bellunese è un problema annoso, eppure c’è un fiore che spunta dalle Dolomiti, come il rosa che spunta sulle rocce delle montagne al crepuscolo. Stavolta però la leggenda del Re Taurino e del Rosengarten c’entra poco, forse. Il sogno lucido delle Dolomiti Bellunesi nasce da una visione chiara e da un grande attaccamento al territorio, con la volontà di riportarlo in alto. La provincia è tornata in Serie C a 20 anni di distanza dall’ultima partecipazione del Belluno, ma oggi con il nuovo nome dopo la fusione del 2021. Una squadra nata appena quattro anni fa sta trascinando il territorio fuori da un periodo buio, e per consolidarsi ha deciso di affidarsi a un perugino. All’apparenza Belluno e il capoluogo umbro non posso essere più distante, ma spesso i valori della provincia italiana si accomunano. A confermarcelo è lo stesso direttore sportivo delle Dolomiti Bellunesi Jacopo Giugliarelli.
- Il sogno delle Dolimiti Bellunesi raccontato da ds Giugliarelli
- "Obiettivo salvezza, girone A molto competitivo"
- Giugliarelli: "Esperienza ed entusiasmo, così costruirò la squadra"
Il sogno delle Dolimiti Bellunesi raccontato da ds Giugliarelli
“Ho trovato un gruppo di persone straordinarie accomunate dallo spirito di sacrificio, la passione e la capacità orizzontale di creare valore attraverso l’impegno”, ci racconta il ds ai nostri microfoni. “Sono tutti valori in cui mi riconosco e dal primo giorno mi sono sentito a casa“. Dopo un lungo percorso nella squadra della sua città tra coordinatore del vivaio, responsabile del settore giovanile e direttore sportivo, a maggio ha deciso di accettare la proposta della squadra neo promossa in Serie C: “Cosa mi ha convinto? La voglia di crescere nel tempo e nel programmare, abbinata all’investimento sulle infrastrutture e sul settore giovanile”.
Ma ovviamente Perugia non si dimentica, specialmente dopo aver realizzato il sogno di lavorare per la squadra che tifi: “Ho avuto la possibilità di fare tutte le esperienze per crescere come uomo e come dirigente in quel contesto, dall’attività di base fino al ds della prima squadra”. Un percorso che l’ha portato fino ad affermarsi nel panorama della terza serie italiana: “Da questa esperienza mi porterò dietro la visione d’insieme su tutte le attenzioni e le necessità di un club a livello globale. Il club funziona non solo quando si ha attenzione ai risultati della prima squadra, tutto è dentro l’attività quotidiana: il settore giovanile, femminile e la quarta categoria è importante tanto quanto la prima squadra”. Un elemento che si fonde alla perfezione con la visione del club: “Mi piace vedere il calcio nella globalità e non solo nell’interesse singolo al quale un dirigente potrebbe essere interessato. La società funziona e raggiunge obiettivi quando cresce ogni singola parte di essa”.
“Obiettivo salvezza, girone A molto competitivo”
Per rendere il sogno una solida realtà, come disse un vecchio saggio, la strategia di Giugliarelli e della Dolomiti Bellunesi è molto chiara: “L’obiettivo primario è salvarsi. In campo dovremo portare voglia, entusiasmo e spirito di sacrificio. Dobbiamo lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Poi abbiamo l’ambizione grazie al nostro staff di diventare riconoscibili andando a mettere una squadra riconosciuta per il proprio stile”. E per il ds anche una salvezza all’ultima giornata sarebbe un successo.
Nonostante l’impresa appaia tutt’altro che semplice. La composizione dei gironi ancora non è ufficiale, ma verosimilmente il club sarà inserito nel girone A, con protagoniste diverse corazzate e piazze storiche: “Lo approcceremo con grandissima umiltà, senso del lavoro e volontà di sacrificarci. Vogliamo essere la squadra di provincia che dovrà andare anche oltre le sue reali possibilità per raggiungere il proprio obiettivo, con ambizione e voglia di crescere nel tempo”. Lo standard del raggruppamento storicamente è stato sempre molto alto: “C’è sempre una buona qualità nei singoli e un’ottima organizzazione di gioco grazie agli allenatori”. Oltre al blasone di parecchie piazze: “Aspettiamo la formazione ufficiale ma, per esempio, la Feralpi rappresenterà una città importante come Brescia. Poi ci saranno Vicenza, Cittadella e tutte altre piazze consolidate nel girone A. Dovremo dare più del 100%, sarà’ sicuramente un girone molto competitivo“.
Giugliarelli: “Esperienza ed entusiasmo, così costruirò la squadra”
In questa fase della stagione entra nel vivo il lavoro di Giugliarelli nella costruzione della squadra: “Dovremo coniugare esperienza ed entusiasmo. Per farlo, l’idea è quella di costruire una squadra con alcuni giovani di categoria, un blocco di 5/6 giocatori che si portano dietro la territorialità e lo spirito di questa società, quindi i ragazzi che hanno vinto lo scorso campionato di Serie D. Abbinati a dei giocatori di prospettiva giovani che portano entusiasmo, anche superiori alla categoria che magari un domani potranno fare anche più della Serie C ma che hanno ancora tutto da dimostrare”. Quindi possibili plusvalenze o traini futuri della prima squadra.
Per le Dolomiti Bellunesi e per la provincia di Belluno, la prossima sarà una stagione storica. Un contesto colmo di importanza dove si inserisce il ds Giugliarelli: “La vivrò sicuramente con grandissimo senso di responsabilità. Sappiamo l’eredità culturale che gestiamo e sappiamo di rappresentare una provincia importante di oltre 250mila persone che vuole rimanere, contestualizzarsi e crescere nel professionismo. Accanto al senso di responsabilità ci sarà l’entusiasmo della prima volta. Dobbiamo avere la lucida follia di chi dovrà mettere in campo la voglia di stupire e prendersi ogni domenica un risultato pieno”.
250mila persone in cerca di riscatto agli occhi del mondo del calcio, la forza delle Dolomiti e una visione chiara: le premesse per il sogno lucido delle Dolomiti Bellunesi sono delle migliori.