Il viceministro Leo: “Rispettare gli equilibri di bilancio non è un capriccio del governo Meloni. Non ci possiamo permettere un salto nel buio”
- Postato il 15 novembre 2025
- Economia
- Di Blitz
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“Non ricordo una manovra, di un qualsiasi governo, che non abbia scontentato qualcuno. Ognuno vorrebbe il massimo per la categoria che rappresenta ma il governo ha preferito muoversi nel solco del buon senso, come sempre”. Lo afferma in un’intervista al Correre della Sera, Maurizio Leo, viceministro dell’Economia. “Siamo intervenuti sulle aliquote Irpef – aggiunge – per aiutare il ceto medio, senza dimenticarci dei dipendenti con redditi più bassi destinando 2,1 miliardi. Abbiamo alleggerito il carico fiscale sui premi di produttività, detassato i buoni pasto, incentivato i rinnovi contrattuali. Per le imprese c’è l’iper-ammortamento, che proprio Confindustria ha chiesto a gran voce”.
“La nostra Costituzione parla chiaro – prosegue il viceministro – il Parlamento è sovrano. Quindi, laddove Camera e Senato modificassero delle misure, noi non potremmo che adeguarci. L’importante è che tutto avvenga a saldi invariati e con buon senso, perché l’Italia non può permettersi un salto nel buio. Rispettando questi paletti, siamo aperti, per esempio, a valutare correzioni sul regime fiscale dei dividendi delle società partecipate”.
La Confindustria voleva un piano triennale da 8 miliardi l’anno per la crescita, che nella manovra non c’è. “Rispettare gli equilibri di bilancio – afferma ancora Leo – non è un ‘capriccio’ del governo Meloni. Continueremo a portare avanti il dialogo con l’associazione che rappresenta una parte fondamentale di questa Nazione, quella imprenditoriale. Nella manovra abbiamo misure molto importanti per le imprese, come per l’appunto l’iper-ammortamento”.
“Questa rottamazione – prosegue – che ci costa un miliardo, è limitata a chi ha dichiarato il dovuto ma non ha versato tutte le imposte perché in difficoltà. A differenza delle precedenti rottamazioni, questa esclude chi ha voluto sottrarre imponibile al fisco. Se si vuole estendere, capisco la richiesta perché è normale che in una coalizione ci siano sensibilità e obiettivi diversi, ma bisogna trovare le coperture”.
“Stiamo facendo un’opera mastodontica di riforma: finora abbiamo varato sedici decreti legislativi e cinque Testi unici. E stiamo dando, tra il 2025 e il 2026, 21 miliardi di euro di riduzione delle tasse” conclude Leo.
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