In 10 anni chiusi 21mila bar, il 53% non dura più di 5 anni
- Postato il 20 ottobre 2025
- Economia
- Di Blitz
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Negli ultimi dieci anni, oltre 21 mila bar hanno cessato l’attività e, solo nel primo semestre del 2025, il saldo tra aperture e chiusure è stato negativo di 706 unità. La vulnerabilità del settore emerge anche dai dati sul tasso di sopravvivenza: solo il 53% delle attività resiste a cinque anni dall’apertura, a testimonianza delle difficoltà nel conciliare sostenibilità economica e qualità del servizio. Questi dati sono stati presentati durante l’evento “Il futuro del bar italiano”, organizzato da Fipe-Confcommercio nell’ambito di Host, la fiera internazionale dedicata all’accoglienza e alla ristorazione, in corso a Milano. Il dibattito sulle prospettive del comparto, che conta quasi 128 mila imprese, impiega 400 mila addetti e genera oltre 20 miliardi di euro di consumi, ha visto confrontarsi il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani, e il presidente di Illycaffè, Andrea Illy.
“Le evidenze sullo stato di salute dei bar italiani mostrano come sia necessario un ripensamento del modello di business”, ha dichiarato Stoppani. “Con il cambiamento delle abitudini di consumo, la sfida di oggi è quella di trovare un nuovo punto di equilibrio per la sostenibilità economica delle attività: un imperativo urgente e necessario per continuare a garantire la funzione del bar quale presidio di socialità nonché elemento centrale anche per la qualificazione dell’offerta turistica”. “Oltre ai servizi irrinunciabili che offrono, i bar sono un potentissimo strumento promozionale dell’Italia nel mondo e rappresentano un patrimonio da valorizzare. Accolgo dunque con entusiasmo la proposta del Presidente Lino Stoppani di un progetto di un’importante filiera” le parole di Andrea Illy.
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