In attesa del Conclave: le norme per eleggere il nuovo Papa

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Di Panorama
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La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha inaugurato la Sede Vacante e l’avvio del Conclave, l’antico e solenne processo che porterà all’elezione del nuovo Pontefice e capo di Stato della Città del Vaticano. Tra preghiere intense, giuramenti solenni e le fumate di speranza, la Chiesa cattolica si prepara a salutare il successore di Bergoglio, nel rispetto di tradizioni millenarie e norme adeguate alle esigenze dei tempi moderni.

Origini millenarie e significato

Fin dalle origini, il vescovo di Roma era scelto per acclamazione del clero e del popolo, senza schede né votazioni segrete. Il crescere di contrasti e antipapi rese però necessarie procedure formali: nel 1059 la bolla In nomine Domini riservò l’elezione al solo Collegio Cardinalizio, abolendo il voto popolare diretto. I concili lateranensi del 1139 e del 1179 puntualizzarono il quorum e introdussero la maggioranza dei due terzi come requisito essenziale.

La svolta cruciale giunse nel 1274, con la Costituzione apostolica Ubi Periculum promulgata al Concilio di Lione: dopo l’interminabile interregno di Viterbo (1268–1271), i cardinali furono rinchiusi “sotto chiave” per accelerare l’elezione. Gregory X introdusse la clausura obbligatoria, limitò i servitori e razionò i viveri, gettando le basi di quello che divenne ufficialmente il Conclave.

Nei secoli successivi, tra la parentesi avignonese e lo Scisma d’Occidente, il rito subì aggiustamenti ma mantenne intatto il nucleo dell’isolamento e del voto segreto. Con il bull Aeterni Patris Filius (1621) Gregorio XV confermò l’ampio quorum e vietò votazioni multiple non previste, consolidando ulteriormente il meccanismo elettorale.

Nel Novecento e oltre, dai motu proprio di Paolo VI fino alla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis (1996) di Giovanni Paolo II — aggiornata poi nel 2007 e nel 2013 — il Conclave si è adattato ai tempi, rafforzando la clausura, bandendo tecnologie esterne e assicurando il segreto assoluto. Così si è giunti all’odierno equilibrio tra sacralità di un rito antico e rigore organizzativo moderno.

Dalla Sede Vacante alla convocazione

Alla morte del Pontefice prende avvio la Sede Vacante, durante la quale il Collegio Cardinalizio regge l’ordinaria amministrazione ma non può deliberare su atti straordinari. Entro 15–20 giorni, il Decano convoca a Roma tutti i cardinali elettori — ossia coloro che non hanno ancora compiuto 80 anni — per le congregazioni preliminari e per il Conclave vero e proprio.

Messa “pro eligendo Romano Pontefice”

Il rito inizia con la celebrazione eucaristica pro eligendo Pontifice nella Basilica di San Pietro: un momento di grande raccoglimento, in cui i porporati invocano lo Spirito Santo per guidare il discernimento.

Giuramento ed “Extra omnes”

All’ingresso nella Cappella Sistina i cardinali pronunciano un giuramento solenne in latino, impegnandosi a osservare le norme della Costituzione Apostolica e a mantenere il segreto assoluto. Subito dopo, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche proclama l’“Extra omnes”, sigillando il luogo fino alla conclusione del Conclave.

Clausura in Casa Santa Marta

Durante tutta la durata del Conclave i cardinali risiedono nella Domus Sanctae Marthae, scelta da Papa Francesco come residenza per il suo stile di vita semplice. Qui vivono in completa clausura, senza alcun contatto con il mondo esterno.

Votazioni segrete e fumate

Ogni cardinale scrive il nome del proprio candidato su una scheda, che viene poi bruciata con un additivo speciale. Il fumo nero segnala l’assenza di maggioranza qualificata (due terzi), mentre il fumo bianco annuncia l’elezione del nuovo Pontefice. Se dopo 33–34 scrutinî non si raggiunge alcun esito, si passa al ballottaggio tra i due candidati più votati.

Proclamazione “Habemus Papam” e benedizione

Accettata l’elezione e scelto il nome pontificale, il Cardinale Protodiacono si affaccia dalla Loggia delle Benedizioni e proclama: “Habemus Papam”. Il nuovo Sommo Pontefice impartisce quindi la solenne benedizione “Urbi et Orbi”, introducendo ufficialmente il proprio ministero universale.

Norme e aggiornamenti

Il Conclave rimane ancorato alle sue radici, ma vive anche di continui aggiornamenti: il divieto di tecnologie esterne, le severe misure di sicurezza e il rispetto del segreto concorrono a preservarne l’integrità, garantendo che l’elezione del Pontefice resti un rito unico al mondo.

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Panorama

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