In Europa potrebbe nascere un nuovo trend di viaggio, e non è così macabro come sembra
- Postato il 31 ottobre 2025
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- Di SiViaggia.it
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                                                                            Negli ultimi anni, il modo di viaggiare degli europei sta cambiando: sempre più persone si allontanano dai percorsi turistici tradizionali per esplorare luoghi meno convenzionali, autentici e silenziosi.
Tra questi, spicca una tendenza che può sembrare bizzarra a prima vista, ma che sta conquistando un pubblico crescente: le visite ai cimiteri. Quello che per molti potrebbe apparire un passatempo lugubre sta invece diventando un modo per conoscere meglio la cultura, la storia e l’anima delle città. Il cosiddetto Tombstone Tourism si sta affermando come una forma di viaggio consapevole, lontana dal caos delle mete sovraffollate e dai soliti “luoghi da Instagram”.
I cimiteri come musei a cielo aperto
Chi si definisce tafofilo – ossia appassionato di cimiteri e delle storie che raccontano – sa bene che questi luoghi offrono molto più che lapidi e silenzio. I cimiteri storici europei custodiscono secoli di arte, architettura e memoria collettiva. Sono spazi che riflettono le credenze e i valori di un popolo, e che invitano alla riflessione più di qualsiasi monumento moderno.
Figure come il regista e tafofilo Jono Namara hanno contribuito a rendere popolare questa forma di turismo alternativo. Attraverso i suoi contenuti, Namara mostra come i cimiteri possano essere vere e proprie gallerie a cielo aperto, in cui sculture, epigrafi e mausolei narrano storie di epoche lontane.
Tra i luoghi più iconici cita i Magnifici Sette di Londra, che ospitano le tombe di Karl Marx ed Emmeline Pankhurst, il Père Lachaise di Parigi con Oscar Wilde ed Édith Piaf, o il suggestivo cimitero di Laeken a Bruxelles.
Anche il Zentralfriedhof di Vienna, con le tombe di Beethoven, Schubert e Strauss, rappresenta una tappa imperdibile per chi vuole respirare arte e storia in un’atmosfera di quiete. Come spiega Namara, i cimiteri sono “un punto d’incontro tra cultura e contemplazione”, ideali per chi desidera conoscere un luogo senza dover affrontare le folle o attenersi a dei cliché.

Ribellarsi al turismo di massa
Il boom del turismo in Europa ha portato con sé un problema sempre più evidente: il sovraffollamento delle mete più famose. Città come Venezia, Barcellona o Atene vivono stagioni turistiche estreme, dove trovare un momento di silenzio è quasi impossibile. È proprio in risposta a questa saturazione che molti viaggiatori stanno scegliendo esperienze più intime, come una passeggiata tra i viali alberati di un antico camposanto.
Il dottor Dan O’Brien, esperto di storia della morte presso l’Università di Bath, sottolinea come la visita ai cimiteri sia diventata per molti un’abitudine rilassante e culturale. Luoghi come Greyfriars Kirkyard a Edimburgo o San Michele a Venezia permettono di scoprire storie locali, leggende e simboli artistici lontani dai circuiti turistici più battuti.
Secondo gli esperti, questo nuovo trend è particolarmente amato dalla Generazione Z, che cerca esperienze autentiche e riflessive. Non si tratta di un viaggio “macabro”, ma di un ritorno alla curiosità e alla consapevolezza. Visitare un cimitero significa anche capire come un popolo ricorda i propri defunti, e di conseguenza, come sceglie di vivere.
Non sorprende, dunque, che accanto ai cimiteri storici si stiano riscoprendo anche cappelle, antiche rovine e luoghi di culto dimenticati. Sono tappe che offrono una prospettiva più umana, lenta e rispettosa del territorio – una vera alternativa al turismo di massa – capace di unire memoria, bellezza e introspezione.
 
                         
                     
                                                                                                         
                            