In Toscana c’è un borgo che sembra uscito dal Medioevo (ed è citato anche a un videogioco)

  • Postato il 24 agosto 2025
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  • Di Blitz
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In Toscana non mancano città e borghi ricchi di storia, ma alcuni luoghi hanno conservato un’aura talmente autentica da sembrare un set cinematografico a cielo aperto. Non sono i più conosciuti né i più visitati, eppure custodiscono un fascino che lascia senza parole.

Tra Siena e Colle Val d’Elsa, sulle dolci colline della campagna toscana, sorge un borgo che con le sue mura intatte e le sue torri imponenti trasporta i visitatori direttamente nel Medioevo. Chi arriva qui resta colpito dall’armonia architettonica e dal silenzio sospeso, quasi irreale.

Questo borgo è Monteriggioni, un gioiello che ha saputo attraversare i secoli senza perdere la sua identità e che, negli ultimi anni, ha conquistato anche una nuova fama internazionale grazie a un videogioco di enorme successo.

Monteriggioni: la “corona d’Italia” cantata da Dante

Fondato nel XIII secolo dalla Repubblica di Siena per difendersi dagli attacchi dei fiorentini, Monteriggioni è un esempio perfetto di architettura militare medievale. La sua cinta muraria, lunga circa 570 metri e intervallata da 14 torri, è giunta fino a noi quasi intatta, offrendo uno spettacolo unico.

 

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L’impatto è talmente forte che persino Dante Alighieri, nella Divina Commedia, non resistette al fascino di Monteriggioni. Nel XXXI canto dell’Inferno paragonò le torri del borgo ai giganti che sorvegliano il pozzo infernale. Da allora, il borgo toscano è passato alla storia anche come “la corona d’Italia”, un gioiello di pietra che domina le colline senesi.

Dal Medioevo ai videogiochi: l’exploit con Assassin’s Creed

Se nei secoli passati Monteriggioni è stato protagonista di guerre e assedi, negli ultimi anni è diventato celebre anche per un motivo inatteso: la sua presenza in Assassin’s Creed II e Assassin’s Creed Brotherhood.

Nel videogioco di Ubisoft, Monteriggioni è la dimora della famiglia Auditore e una delle location principali dell’avventura. I giocatori di tutto il mondo hanno esplorato virtualmente le sue stradine e le mura, contribuendo a far conoscere il borgo anche a chi non ne aveva mai sentito parlare prima.

Questo legame con il mondo videoludico ha trasformato Monteriggioni in una meta di pellegrinaggio per gli appassionati della saga, che oggi possono visitare dal vivo gli stessi luoghi scoperti davanti allo schermo. Una curiosità che ha dato nuova visibilità al borgo, dimostrando come storia e cultura pop possano intrecciarsi in modi sorprendenti.

Passeggiare tra mura, piazze e leggende

Una visita a Monteriggioni inizia quasi sempre da Piazza Roma, il cuore pulsante del borgo. Qui si affaccia la chiesa romanica di Santa Maria Assunta e si respirano atmosfere antiche tra case in pietra, botteghe artigiane e piccoli locali che offrono piatti tipici toscani.

Le mura, percorribili in diversi tratti, offrono un punto di osservazione privilegiato: da un lato la campagna del Chianti, dall’altro le colline senesi. Salire sul camminamento di ronda è come tornare indietro di secoli, quando le torri servivano per avvistare i nemici.

Per chi ama le storie e le curiosità, il borgo custodisce anche leggende legate a tunnel sotterranei che, secondo alcune voci, sarebbero stati usati per fughe segrete o rifornimenti durante gli assedi.

Storia, eventi e rievocazioni

Ogni estate Monteriggioni rivive il suo passato con la festa medievale “Monteriggioni di torri si corona”, un evento che trasforma il borgo in un palcoscenico d’altri tempi. Bandiere al vento, cavalieri, spettacoli di giullari e mercati artigianali riportano alla vita le atmosfere medievali in uno scenario che non ha bisogno di scenografie artificiali.

Visitare Monteriggioni in questa occasione significa immergersi completamente nel Medioevo, tra suoni, profumi e colori che ricordano la vita di sette secoli fa.

Perché vale la pena visitarlo almeno una volta

Monteriggioni è una meta diversa rispetto alle più famose città d’arte toscane. Non ha le folle di Firenze o Pisa, e nemmeno l’afflusso costante di San Gimignano. Qui il tempo scorre lento, regalando al visitatore l’opportunità di perdersi tra vicoli e panorami senza fretta.

È una tappa perfetta per chi percorre la via Francigena, ma anche per chi cerca un’escursione di un giorno dalla vicina Siena. Dopo la visita si può gustare un piatto di pici al ragù, accompagnato da un calice di Chianti, godendosi il privilegio di trovarsi in un borgo che sembra rimasto fermo al Medioevo.

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Autore
Blitz

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