In una ex storica discoteca di Milano la Triennale apre uno spazio dedicato a musica e installazioni sonore
- Postato il 3 maggio 2025
- Musica
- Di Artribune
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Prosegue all’insegna della musica il progetto di rinnovamento di Triennale Milano, che sta ripensando da qualche anno ambienti, allestimenti e funzioni della storica istituzione, ospitata dal 1933 nel Palazzo dell’Arte edificato su progetto di Giovanni Muzio al limitare del parco Sempione. Così, dopo l’inaugurazione un anno e mezzo fa di un nuovo spazio dedicato alla ricerca, alla memoria e all’innovazione, Cuore, ora è il turno di Voce: un luogo dedicato all’ascolto, all’esposizione del suono e delle sue relazioni con architettura, arte, design, e corpi, e dove tenere concerti dal vivo, diffusioni multicanale, balli, incontri, letture ed eventi. Il tutto a partire dal 13 maggio 2025 negli spazi del Piano Parco, lasciati liberi da una vecchia gloria del dancing milanese: l’Old Fashioned, chiuso nel 2024.







Da succursale del Piper a Old Fashioned: la storia degli spazi che ospitano Voce
“La nascita di questo nuovo spazio segna una svolta storica nella vita dell’istituzione che ne ha ripreso la gestione diretta nel gennaio 2024”, ha detto Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano. “Riconnettere questa porzione di spazio al resto del palazzo significa confermare l’integrazione disciplinare senza separazioni spaziali, nell’ottica di una sperimentazione culturale evolutiva e continua. La nascita di Voce segue quella di Cuore, spazio dedicato alla valorizzazione degli archivi, con l’intento di tracciare una chiara linea di sviluppo della strategia culturale di Triennale in dialogo con i diversi tipi di pubblico”. E il pubblico della musica non poteva mancare in questo edificio, che la frequenta fin dalla sua fondazione nelle vesti di “dancing”. Questo spazio diventa, negli Anni ’50, il punto di irradiazione dei programmi del terzo canale della Rai, mentre dalla metà degli Anni ‘60 accoglie il Piper, “succursale” del ben più noto tempio romano della notte (e dove nel 1968 si svolge il leggendario concerto di Jimi Hendrix). Per poi trasformarsi negli Anni ’70 nell’Old Fashioned, il locale destinato a diventare uno dei ritrovi prediletti della Milano da bere, che nel gennaio dell’anno scorso conclude la sua attività all’interno del Palazzo dell’Arte.

Il concept del nuovo spazio Voce all’interno di Triennale Milano
“Voce accoglie il design e l’architettura sonora come costitutivi dello studio e dell’attività di ricerca di Triennale stessa, fatto tutt’altro che banale, aprendo contestualmente all’attività di archiviazione di interi patrimoni immateriali. A proposito, apre definitivamente alla progettualità immateriale “concreta” (diritti d’autore inclusi, capitolo enorme)”, spiega Carlo Antonelli, autore del concept di questa stanza d’ascolto indipendente di 300 mq, progettata per la parte acustico sonora da Giorgio Di Salvo e per l’illuminotecnica da Anonima Luci (i loro allestimenti hanno accompagnato molte notti del Club To Club). Lo spazio esplora non a caso il clubbing e la produzione elettronica e digitale, dialogando con le realtà di ricerca contemporanea, molte delle quali hanno sede proprio a Milano, come Ricordi o Suvini Zerboni/Sugar: è un luogo pensato per accogliere la progettualità immateriale e per mettere al centro l’ascolto.
Voce: una collezione di opere musicali inedite
Voce è anche una collezione di opere musicali inedite, “prodotte appositamente per questo spazio – e che solo in questo spazio potranno essere fruite, come accade per un dipinto rinascimentale o per una scultura barocca conservati in un museo d’arte”, spiega il presidente di Triennale Milano, Stefano Boeri. Che aggiunge che “le opere che saranno di volta in volta prodotte o regalate a questa Collezione – siano esse brani sinfonici, a-solo, voci, cori, composizioni, canzoni – resteranno una presenza tangibile ed esperibile da tutti, ma solo in una condizione dedicata e attenta e all’interno nel nostro spazio sonoro; come accade per le pitture di un museo. Entro Voce, la musica potrà a tutti gli effetti acquisire il valore di opera d’arte fra le opere d’arte; come accade, in Triennale, per le sculture di Mario Sironi, per I Bagni misteriosi di de Chirico o per il prototipo della Superleggera di Gio Ponti”.

La programmazione live
Dotato di cocktail bar, Voce si accompagna a 700 metri quadri di giardino adiacente, dove si collocano le due opere luminose di Marcello Maloberti create per l’inaugurazione e che accoglie la programmazione musicale annuale di Triennale, coordinata da Damiano Gulli, ospitando concerti live, dj set, listening session, installazioni sonore, oltre a una serie di incontri, attività di formazione e workshop dedicati al suono e all’ascolto. Tra i molti artisti che si esibiranno da metà maggio a fine luglio ci saranno il co-fondatore e tastierista dei Subsonica, Boosta (16 maggio), la stella emergente della scena napoletana La Niña (11 giugno), la storica voce dei Portishead, Beth Gibbons con il suo primo album da solista (11 luglio). Nello stesso periodo saranno presentate anche le speciali collaborazioni con Kappa Futurfestival (15 maggio) – un’anteprima con l’esposizione di un’opera di Marinella Senatore – e Terraforma Exo (28 giugno) con due performance che intrecciano suono, ricerca e performance; e infine due rassegne sviluppate rispettivamente con Polifonic e Le Cannibale.
Claudia Giraud
L’articolo "In una ex storica discoteca di Milano la Triennale apre uno spazio dedicato a musica e installazioni sonore" è apparso per la prima volta su Artribune®.