Incendio alle cantine Odoardi di Nocera Terinese: ipotesi dolosa

  • Postato il 17 giugno 2025
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Incendio alle cantine Odoardi di Nocera Terinese: ipotesi dolosa

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Un vasto incendio colpisce le cantine Odoardi a Nocera Terinese. Si sospetta dolo, dato che precede la riapertura e s’inserisce in lunghe liti familiari tra i fratelli proprietari.

NOCERA TERINESE (CATANZARO)– Un vasto incendio sta interessando il capannone dell’azienda Odoardi di località Campodorato, già oggetto di forti dissidi (fra risse, denunce e misure cautelari) tra i fratelli Giovan Battista e Gregorio. L’incendio si è sviluppato all’interno del capannone delle cantine Odoardi Nocera Terinese, sul posto la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme con supporto di autobotte, attualmente non si registrano persone coinvolte. Sul luogo anche i carabinieri. Non si esclude l’ipotesi dolosa.

Nei giorni scorsi, il Consorzio agricolo Scavigno di Nocera Terinese sembrava pronto alla riapertura dopo che l’attività di produzione del noto marchio vinicolo era ferma per vie delle continue liti giudiziarie tra i fratelli Odoardi. La Corte d’Appello di Catanzaro ha dato ragione a Giovan Battista Lillo Odoardi, 51 anni, amministratore unico del Consorzio, conteso dal fratello Gregorio. L’ennesimo capitolo di una lunga battaglia tra fratelli che a luglio 2024 sfociò anche in rissa. “L’Odoardi story”, come si ricorderà, s’inasprì ulteriormente a luglio dell’anno scorso quando ai fratelli Odoardi fu imposto dal gip di Lamezia di stare distanti fra loro ( con applicazione del braccialetto elettronico) e ai luoghi da loro abitualmente frequentati (tra cui terreni, immobili e capannone di Contrada Campodorato e località Macchie di Nocera Terinese).

ONCENDIO ALLE CANTINE ODOARDI: LA RISSA DEL 2024 E LE QUERELE

Il tutto a causa della rissa del 9 luglio 2024 (sempre nell’ambito di continue liti familiari inerenti a un’interminabile contesa delle imprese vinicole di famiglia), originata dalle operazioni di riconsegna al capannone di Nocera Terinese di contrada Campodorato, di parte dei beni mobili oggetto di vincolo pignoratizio di proprietà del Consorzio Agricolo Scavigno, di cui Giovan Battista Lillo Odoardi è presidente oltre che amministratore unico. Le operazioni eseguite alla presenza del custode giudiziario divenivano motivo di inasprimento dei conflitti familiari. Le parti si scontrarono in ordine alle modalità di esecuzione del provvedimento giudiziario di riconsegna dei beni a Giovan Battista Odoardi. Da qui scaturì una furiosa lite sfociata allora con il provvedimento del gip e con uno scambio di querele.

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