India e Pakistan ai ferri corti, rischio escalation nucleare con l’ombra della Cina

  • Postato il 28 aprile 2025
  • Di Panorama
  • 2 Visualizzazioni

Non accenna a diminuire la tensione tra India e Pakistan. I funzionari di Nuova Delhi hanno riferito che, nel Kashmir, si sono verificate sparatorie per la terza notte consecutiva tra le truppe dei due Paesi. Sempre domenica, è stato reso noto che la marina militare indiana ha effettuato delle esercitazioni. Una fonte governativa di Nuova Delhi, ascoltata dall’Indian Express, ha inoltre ventilato l’ipotesi di “rappresaglie militari”.

Le fibrillazioni sono sorte a seguito del sanguinoso attacco terroristico verificatosi martedì nel Kashmir, in cui sono rimasti uccisi almeno 25 cittadini indiani e uno nepalese. Nuova Delhi ha tacciato Islamabad di essere coinvolta nell’eccidio: un’accusa che le autorità pakistane hanno respinto. Nei giorni scorsi, queste ultime hanno chiuso il proprio spazio aereo alle compagnie aeree indiane, mentre l’India, mercoledì, ha sospeso il Trattato sulle acque dell’Indo: un accordo del 1960 che, secondo Reuters, garantisce l’acqua all’80% delle aziende agricole pakistane. Nuova Delhi ha, in particolare, fatto sapere che la sospensione resterà in vigore fin quando “il Pakistan non abbandonerà in modo credibile e irrevocabile il suo sostegno al terrorismo transfrontaliero”. Non solo. Il governo indiano ha altresì ritirato i visti ai cittadini pakistani. Dall’altra parte, Islamabad ha ordinato l’espulsione dei diplomatici di Nuova Delhi.

La tensione, insomma, sta salendo. Una situazione complessiva aggravata dal fatto che sia l’India che il Pakistan sono in possesso di armamenti nucleari. La regione del Kashmir è divisa tra i due Paesi dalla loro indipendenza, avvenuta nel 1947. Entrambi la reclamano interamente, ma ne controllano ciascuno una parte. Come riportato da France24, è dal 1989 che alcuni gruppi ribelli utilizzano la lotta armata nell’area indiana, auspicandone o l’annessione al Pakistan o l’indipendenza.

C’è poi un ulteriore elemento da considerare. Una parte del Kashmir è amministrato dalla Cina: quella Cina che, negli ultimi anni, ha rafforzato i propri rapporti con il Pakistan. Guarda caso, sabato, il ministro degli Esteri di Islamabad, Mohammad Ishaq Dar, ha avuto una telefonata con l’omologo cinese Wang Yi. “Entrambe le parti”, recita una nota successiva alla conversazione, “hanno ribadito la loro ferma determinazione a sostenere la pace e la stabilità regionale, a promuovere il rispetto e la comprensione reciproci e a contrastare congiuntamente l’unilateralismo e le politiche egemoniche”. In sostanza, pur atteggiandosi a mediatrice, Pechino si è schierata con Islamabad. Non solo. Il ministro della Difesa pakistano, Khawaja Asif, ha anche auspicato che la Repubblica popolare possa essere coinvolta, insieme ad altri Paesi, nell’indagine in corso sull’attentato terroristico di martedì.

Insomma, la crisi tra Nuova Delhi e Islamabad potrebbe indirettamente contribuire ad alimentare la tensione tra India e Cina.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti