Infarto e ictus, rischi molto più di quello che credi: è questo il fattore che li scatena
- Postato il 22 aprile 2025
- Salute
- Di Blitz
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Qual è il fattore scatenante di ictus e infarto? La scienza rivela cosa può provocarli e come mettere in campo azioni di prevenzione.
Negli ultimi anni, il campo della nutrizione ha visto un crescente interesse verso la crononutrizione, una disciplina che studia come il momento in cui consumiamo i pasti influisca sul nostro organismo. Questo approccio innovativo ha attirato l’attenzione di esperti e appassionati del settore, portando a una riconsiderazione dei tradizionali orari dei pasti. Esistono orari strategici per i pasti che possono significativamente migliorare la nostra salute e benessere. Anche ictus e infarto potrebbero avere come fattore scatenante uno squilibrio provocato da cattive abitudini legate alla nutrizione.
L’importanza della nutrizione e degli orari per la salute
Gli esperti sottolineano che la prima colazione rappresenta un momento cruciale della giornata, e consiglia di consumarla circa un’ora dopo il sorgere del sole, intorno alle otto del mattino. A questa ora, il corpo ha già iniziato il suo processo di risveglio, e i livelli ormonali, in particolare il cortisolo, raggiungono il loro picco. Questo ormone, noto come “ormone dello stress”, gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e nella regolazione della glicemia, rendendo la colazione un momento ideale per fornire energia e nutrienti necessari per affrontare la giornata.
Un altro aspetto importante evidenziatom dai nutrizionisti è l’orario del pranzo. Propone di anticipare il pasto principale della giornata alle 13:30, o al massimo entro le 14:00. Questo consiglio non è casuale: secondo il nutrizionista, in questo intervallo orario il corpo è biologicamente predisposto a gestire meglio i carboidrati, grazie a una minore resistenza all’insulina. In effetti, studi recenti hanno dimostrato che mangiare in una finestra temporale più ristretta, e nelle ore giuste, può contribuire a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo il rischio di malattie metaboliche come il diabete di tipo 2.

Un aspetto preoccupante riguarda la cena. La ricerca ha evidenziato come cenare dopo le 21:00 sia associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Questo è dovuto a vari fattori, tra cui la digestione tardiva e la possibilità di un sonno disturbato. Per questo motivo, il nutrizionista consiglia di cenare entro le 20:00 per garantire un riposo notturno di qualità e una migliore salute cardiovascolare. Le persone che seguono questa regola, ovvero che consumano la colazione prima delle otto e la cena prima delle otto, possono considerarsi come avere una “assicurazione sulla vita”.
Attenzione alla tempistica dei pasti
Queste raccomandazioni si inseriscono in un contesto più ampio di crescente consapevolezza riguardo l’importanza della tempistica dei pasti. Alcuni studi hanno dimostrato che il nostro metabolismo non è statico, ma piuttosto segue un ritmo circadiano che può influenzare non solo il modo in cui digeriamo il cibo, ma anche come il nostro corpo utilizza i nutrienti. Mangiare in sintonia con il nostro orologio biologico potrebbe ridurre l’infiammazione, migliorare la salute mentale e persino prolungare la vita.
È interessante notare che la crononutrizione non si limita solo agli orari dei pasti, ma anche alla qualità degli alimenti consumati. È fondamentale scegliere cibi freschi e nutrienti, evitando i processi industriali e gli eccessi di zuccheri e grassi saturi. L’abbinamento di un’alimentazione sana con orari regolari può rappresentare una strategia vincente per il benessere generale.
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