Infermiera aggredita nel centro di permanenza per i rimpatri
- Postato il 26 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Infermiera aggredita nel centro di permanenza per i rimpatri
Dopo l’infermiera aggredita al centro di permanenza per i rimpatri Palazzo San Gervasio, il sindacato Uil Fpl tuona: «Inaccettabile correre tali pericoli».
«Un’equipe del 118 di Genzano è intervenuta presso la struttura a seguito di una segnalazione per tentato suicidio di uno degli ospiti. All’arrivo, l’infermiera si è trovata di fronte a una situazione altamente critica e poco controllata, con almeno tre soggetti in evidente stato di agitazione psicomotoria». A denunciarlo, la segreteria aziendale Uil Fpl dell’Asp, in riferimento a un episodio segnalato nel pomeriggio del 25 luglio, intorno alle ore 16:30, presso il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.
Nel comunicato sono stati riferiti i dettagli di quanto sarebbe accaduto all’interno del Cpr, inclusa la dinamica delle minacce subite dall’operatrice: «Durante le operazioni di soccorso alla vittima, l’infermiera del 118 è stata oggetto di gravi minacce verbali, inclusa una minaccia di morte, e intimidazioni fisiche da parte di alcuni ospiti del centro, che impugnavano un tagliente – lo stesso presumibilmente utilizzato per compiere atti di autolesionismo». La segreteria aziendale Uil Fpl ha precisato che «solo la presenza delle Forze dell’Ordine ha evitato conseguenze peggiori, pur non riuscendo a contenere del tutto l’aggressione verbale e le minacce rivolte al personale sanitario.
ASSENZA DEL MEDICO E CHIESTE MAGGIORI SICUREZZE
Si segnala inoltre, con forte preoccupazione, l’assenza del medico all’interno della struttura nel momento dell’intervento, elemento che avrebbe potuto contribuire in modo significativo alla gestione di un evento con evidenti risvolti psichiatrici». Dalla sigla sindacale è stata espressa «la massima solidarietà all’infermiera aggredita e a tutto il personale sanitario coinvolto, e chiede con urgenza maggiori garanzie di sicurezza per chi opera quotidianamente in contesti ad alto rischio come i Cpr». In conclusione della nota, la stigmatizzazione dell’episodio: «È inaccettabile – ha spiegato Uil Fpl – che chi è chiamato a prestare soccorso e assistenza si trovi esposto a simili pericoli, senza adeguato supporto medico e senza protocolli di sicurezza realmente efficaci».
INFERMIERA AGGREDITA AL CENTRO DI PERMANENZA PER RIMPATRI, LA DENUNCIA DELLA SINDACA DI GENZANO: «CPR SONO I NUOVI LAGER. VANNO CHIUSI»
Sull’episodio, è intervenuta anche la sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino: «Ancora una volta i lavoratori, ed in particolare le lavoratrici, del 118 di Genzano subiscono aggressioni mentre prestano servizio al CPR di Palazzo San Gervasio. Quel luogo, dove l’uomo è in cattività, è diventato un luogo dell’orrore. Da tempo i lavoratori dell’emergenza urgenza denunciano la difficoltà di prestare servizio ad una struttura che non dovrebbe sottrarre presidi al territorio, ma dovrebbe essere luogo dignitoso di permanenza per chi arriva e luogo sicuro di lavoro per chi è chiamato a prestare assistenza sanitaria. I Cpr sono i nuovi lager. Vanno chiusi, non aumentati. Un abbraccio affettuoso alla donna e alla lavoratrice che oggi è stata, a sua volta vittima di questa barbarie».
Il Quotidiano del Sud.
Infermiera aggredita nel centro di permanenza per i rimpatri