“Inginocchiati per ore legati, senza cibo, acqua, farmaci e servizi igienici”: i legali degli attivisti della Flotilla denunciano le violazioni israeliane

  • Postato il 3 ottobre 2025
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Solo un pacco di patatine, consegnato a Greta Thunberg a favore di telecamere. Poi, nient’altro da mangiare per ore. Anche l’acqua è stata negata da Israele agli attivisti della Global Sumud Flotilla, le cui imbarcazioni, dirette a Gaza cariche di aiuti, sono state abbordate in acque internazionali dalla marina di Tel Aviv. La denuncia della violazione dei diritti degli attivisti è arrivata dalla ong Adalah, che si occupa della loro rappresentanza legale. “Oltre a essere stati privati dell’accesso all’acqua, ai servizi igienici e ai farmaci, è stato loro negato l’accesso agli avvocati, violando il loro diritto fondamentale a un processo equo, a un giudizio imparziale e alla rappresentanza legale”, si legge in una nota dell’organizzazione.

I legali sottolineano che sono stati lasciati ad aspettare per circa nove ore fuori dal porto di Ashdod e non sono stati informati quando le autorità israeliane dell’immigrazione hanno iniziato a trattare i casi e a condurre le udienze. Adalah non sapeva neanche dove fossero gli equipaggi della flottiglia i quel momento. Sono venuti a sapere che Israele aveva illegalmente già iniziato i processi solo dopo che gli stessi attivisti sono riusciti a chiamarli. “Nonostante i ripetuti rifiuti di ingresso da parte della polizia israeliana, gli avvocati di Adalah sono riusciti alla fine ad accedere al porto e a fornire consulenza ai 331 partecipanti“, si legge nella nota. “Diversi attivisti hanno riferito di essere stati oggetto di aggressioni, minacce e molestie, compreso il fatto di essere stati svegliati con violenza ogni volta che cercavano di dormire”.

“Dopo il loro rapimento in acque internazionali, i partecipanti alla missione della Global Sumud Flotilla sono stati costretti a inginocchiarsi con le mani legate con delle fascette per almeno cinque ore, dopo che alcuni di loro avevano intonato slogan a favore della liberazione della Palestina”, denuncia ancora Adalah. “Durante le visite degli avvocati, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir è arrivato con l’evidente intento di umiliarli e intimidirli”, si legge in una nota. Il riferimento è a quanto avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, quando il ministro israeliano ha usato i membri della Flotilla arrestati per fare propaganda, attraverso un video, diffuso sui social, in cui li definisce “terroristi”.

“I partecipanti alla Flottiglia – si legge ancora nella nota di Adalah – sono stati filmati e sfruttati in una dimostrazione degradante di controllo. Questa umiliazione è avvenuta parallelamente alla campagna diffamatoria condotta dai funzionari israeliani, che hanno falsamente etichettato i membri della flottiglia come terroristi, nel tentativo di screditare la loro missione pacifica e legittimare le tattiche repressive utilizzate contro di loro”. Il team giuridico, infine, ha comunicato che alcuni membri dell’equipaggio “si sono rifiutati di firmare documenti che riconoscevano falsamente un ingresso illegale in territorio israeliano e hanno iniziato uno sciopero della fame“.

Anche l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi, che era a bordo della Flotilla, ha raccontato le violazioni israeliane: “Provo una grande rabbia. Siamo stati fermati in acque internazionali, sostanzialmente rapiti, e non c’è giustificazione. Ci hanno prelevato dalle barche e ci hanno portato al porto di Ashdod, dove ci hanno interrogato e perquisito. Poi, tutti gli altri attivisti sono stati portati al centro di detenzione mentre noi parlamentari siamo stati separati da loro, condotti alla stazione di polizia in camionette diverse, sempre dotate di celle. Qui le condizioni erano molto problematiche, tra chi non aveva l’acqua, chi non poteva andare in bagno”.

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