Intelligenza artificiale, ecco perché gli architetti dell’AI sono stati scelti da «Time» come Persona dell’Anno 2025
- Postato il 11 dicembre 2025
- Di Panorama
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Per il Time “gli architetti dell’Intelligenza artificiale” sono la persona dell’Anno 2025. Negli ultimi dodici mesi «qualunque fosse la domanda, l’Ia era la risposta» scrive la testata. E parallelamente è cresciuta la consapevolezza «che non si potrà più tornare indietro».
Le copertine
Per l’occasione, la rivista statunitense ha creato due copertine. Nella prima, la scritta “AI” viene rappresentata quasi come un edificio in costruzione al cui interno compaiono circuiti e ingranaggi. È circondata da un’impalcatura con tanto di operai con il casco e dirigenti che sembrano dare istruzioni.
Nella seconda, seduti su una trave sospesa nel vuoto, sono raffigurati “gli architetti”: il ceo di Meta, Mark Zuckerberg; il ceo di AMD, Lisa Su; il ceo di xAI, Elon Musk; il presidente di Nvidia, Jensen Huang; il ceo di OpenAI, Sam Altman; il ceo di DeepMind Technologies, Demis Hassabis; il ceo di Anthropic, Dario Amodei; il codirettore dello Stanford’s Human-Centered Al Institute, Fei-Fei Li. Questa immagine ricalca la famosa foto scattata nel 1932 “Pranzo su un grattacielo” in cui undici operai pranzano seduti su una trave a 250 metri d’altezza. Ma a differenza della foto scattata negli anni Trenta, nella copertina del Time i ceo non consumano il loro pranzo, ma fanno il loro business: gesticolano, hanno il cellulare in mano o il computer appoggiato sulle gambe. D’altronde questa è la celebrazione di come «i titani» della tecnologia «hanno preso in mano il volante della storia». E «gareggiando fianco a fianco e contro l’altro, hanno piazzato scommesse multimiliardarie su uno dei più grandi progetti infrastrutturali di tutti i tempi. Hanno riorientato le politiche governative, alterato le rivalità geopolitiche e portato i robot nelle case. L’intelligenza artificiale è emersa come probabilmente lo strumento più importante nella competizione tra grandi potenze dall’avvento delle armi nucleari».
Perché l’Ia?
Il Time nell’annunciare ufficialmente il vincitore ha spiegato: «La persona dell’anno è un modo potente per concentrare l’attenzione del mondo sulle persone che condizionano la nostra vita. E quest’anno, nessuno ha avuto un impatto maggiore degli individui che hanno immaginato, progettato e costruito l’Ia». Quindi «per consegnare l’età delle macchine pensanti, per stupire e preoccupare l’umanità, per trasformare il presente e trascendere il possibile, gli Architetti dell’Ia sono la persona dell’anno 2025 del Time». E se «ora ci troviamo a muoverci in un mondo sempre più definito» dall’Intelligenza artificiale, guardando al futuro «l’umanità determinerà il percorso avanti dell’Ia e ognuno di noi può svolgere un ruolo nel determinare la struttura e il suo futuro».
Potenzialità e sfide
La rivista evidenzia le luci, ma anche le ombre dell’Intelligenza artificiale. D’altronde le dinamiche sono emerse già «da un milione di dibattiti su quanto dirompente, quanto bella e quanto brutta» l’Ia «sarebbe stata per le nostre vite». E tra gli aspetti positivi, il Time ricorda che l’Ia «può accelerare la ricerca medica, la produttività e rendere possibile l’impossibile». E prosegue: «Le capacità possono sembrare magiche: abbiamo appreso recentemente che l’Ia potrebbe facilitare la comunicazione con le balene e risolvere un problema di matematica irrisolto vecchio di 30 anni. I modelli stanno migliorando a un ritmo incessante, ora impiegano pochi secondi per eseguire un lavoro che una volta richiedeva ore». Le ombre riguardano «la quantità di energia necessaria per far funzionare questi sistemi», «la disinformazione che prolifera», la minaccia di «ideologie antiumane» come affermato da papa Leone XIV, e persino la possibilità di «subire attacchi informatici su larga scala senza intervento umano». Ma, racconta il Time, «laddove gli scettici intravedevano una bolla, i leader della rivoluzione hanno visto l’alba di una nuova era di abbondanza».


