Inter, la sconfitta con l’Udinese e gli allarmi per Chivu

  • Postato il 1 settembre 2025
  • Di Panorama
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La sconfitta contro l’Udinese fa doppiamente male all’Inter di Chivu. Riporta a galla fantasmi del recente passato e, in aggiunta, è arrivata con il mercato solo formalmente ancora aperto: imparabile. Pochi minuti prima del match di San Siro, il presidente Beppe Marotta aveva confermato l’intenzione di non procedere ad altre operazioni, una condizione che non cambierà nemmeno di fronte alla conferma che qualcosa manca alla squadra del tecnico romeno.

Il problema per Chivu e per i nerazzurri non sono i tre punti di distacco accumulati dal Napoli, ma la sensazione di difetti strutturali non corretti in estate e qualche frase del post partita che non può non allarmare il mondo interista.

La difficile transizione da Inzaghi a Chivu

Che la prima Inter di Chivu sarebbe stata peggiore dell’ultima di Simone Inzaghi, rodata da un ciclo di quattro anni, era chiaro e fisiologico. Le prime prove, con l’eccezione della passeggiata contro il Torino, confermano però come non sia semplice cambiare nella testa dei giocatori il chip dell’approccio alle partite.

Il nuovo piano tattico prevede maggiore verticalità e imprevedibilità, caratteristiche che non si vedono se non a tratti. Sono rimaste, invece, le amnesie difensive che hanno rovinato il finale della scorsa stagione.

Big confermati ma alla rosa serviva una scossa anche emotiva

Marotta ha evocato come un valore, la conferma di tutti i big, nonostante le offerte. Ha ragione, ma la chiusura del ciclo di Inzaghi necessitava probabilmente di essere accompagnata da una ristrutturazione della rosa.

Invece sono arrivati giocatori giovani e di prospettiva per seguire le linee del fondo Oaktree, con il risultato che in questo momento la squadra titolare è pressoché identica rispetto a quella dello scudetto perso in volata e della finale di Monaco di Baviera.

Non solo, negli Stati Uniti si erano palesate crepe evidenti nel gruppo i cui equilibri non sono stati modificati. Può essere che tutto sia realmente rientrato, ma il rischio è aver saldato due stagioni nella negatività.

Manca l’uomo fantasia in attacco (rimpianto Lookman)

vedere l’Inter rimbalzare ostinatamente contro il muro difensivo dell’Atalanta ha fatto venire in mente a tutti a Ademola Lukman. Kiwi aveva chiesto un giocatore che sapesse sparigliare le carte in attacco, capace di rompere le linee e di dare qualche variazione al modulo di Inzaghi.

Nella vicenda dell’Atalanta o, la dirigenza nerazitta ha fatto il possibile, ma la conseguenza è stata che l’Inter del nuovo corso non ha un uomo con quelle caratteristiche e in tante partite a San Siro sarebbe servito e servirà, a maggior ragione non avendo uno spartito tattico mandato a memoria in anni di prove ed esperienza.

San Siro freddo, un vantaggio per gli avversari

In aggiunta, la nuova Inter non può contare sulla spinta di San Siro perché le recenti vicende giudiziarie, problema condiviso con il Milan, hanno decapitato il tifo organizzato.

Non è una colpa dei dirigenti interisti, così come non lo è di quelli milanisti, ma giocare in uno stadio teatro porterà delle conseguenze, soprattutto nei momenti difficili che non mancheranno. Contro l’Udinese si sono avute le prime conferme.

Chivu allenatore inesperto da proteggere

Per ultimo, l’allenatore che è inesperto e va protetto. La sconfitta con l’Udinese nasce anche da suoi errori nel mettere in campo la squadra, ma la realtà è che l’estate non ha quasi per nulla seguito le sue richieste e indicazioni. Di Chivu resta il botta e risposta nella conferenza stampa dopo la partita. A notte fonda.

Domanda: Siamo al punto di partenza, l’Inter non ha preso né un difensore, né un centrocampista muscolare, né una punta che salti l’uomo.

Risposta: “Dobbiamo trovare queste cose con le mie idee perché altre soluzioni non ne abbiamo. A volte non bisogna specchiarsi ma trovare maggiore verticalità. Cose che vengono da anni di abitudine e non è semplice, devo affrettare questo processo e portarli verso le mie richieste con quello che ho”. 

Replica: Ma è soddisfatto di quello che è arrivato dal mercato? 

Chivu: “Io parlo di quelli che ho, devo far funzionare quello che c’è. Non posso stare sulle supposizioni, poi è normale che all’Inter ci sia ambizione ma io parlo dei calciatori che ho e vorrei allenarli al meglio dal primo all’ultimo”.

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Panorama

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