Inter, Marotta allo scoperto: l'ipotesi Mourinho-bis dopo l'addio di Inzaghi e la verità sulla scelta di Chivu

  • Postato il 14 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Fabregas, Allegri, Vieira, Mourinho: ecco alcuni dei nomi accostati all’Inter subito dopo l’addio di Simone Inzaghi. Poi la scelta a sorpresa: Cristian Chivu, 13 panchine all’attivo in Serie A col Parma ma simbolo dell’interismo con lo storico triplete conquistato proprio agli ordini dello Special One. Beppe Marotta esce allo scoperto e svela perché il club di viale della Liberazione ha deciso di puntare con fermezza sul giovane tecnico romeno.

Inter, Marotta dice tutto: l’ipotesi Mourinho-bis

Special guest dell’executive master Management dello Sport promosso dalla Rcs Academy Business School, il presidente dell’Inter si è lasciato andare a gustosi retroscena, soprattutto relativi alla panchina in seguito al divorzio con Inzaghi. Marotta difende a spada tratta la scelta di Chivu, scagliando un dardo mica da poco: “Qualcuno addirittura evocava Mourinho, che con tutto il rispetto…”.

No, l’allenatore portoghese non è mai stato nei pensieri della società. Certo, resterà per sempre nei cuori del popolo nerazzurro per gli straordinari risultati raggiunti nel capoluogo lombardo, ma è innegabile che la carriera dello Special One sia in picchiata. Lo dimostrano i risultati deludenti ottenuti in Turchia al timone del Fenerbahce e quelli in patria alla guida del Benfica, ultimo in Champions a zero punti con quattro ko su quattro (tre con Mou).

La verità sulla scelta di Chivu

Accolto con un pizzico di scetticismo legato soprattutto alla mancanza d’esperienza, Chivu ha sfruttato la parentesi americana del Mondiale per Club per gettare le basi di un lavoro che sta decisamente dando i suoi frutti. L’Inter è prima in campionato insieme alla Roma e condivide pure la vetta della Champions con Bayern Monaco e Arsenal, uniche squadre a punteggio pieno.

“Mi meraviglia che le persone siano rimaste sorprese della bravura di Cristian” ha confessato Marotta rispondendo alle domande di Daniele Dallera, caporedattore della redazione sportiva del Corriere della Sera. “Lo abbiamo scelto per i suoi valori, anche andando controcorrente anche a livello mediatico”.

San Siro e il confronto col Real Madrid

Il discorso si sposta poi sull’abbattimento di San Siro e la realizzazione di una nuova Scala del calcio all’avanguardia. Marotta ricorda che uno stadio deve garantire “sicurezza, accoglienza, senso di appartenenza. Una ristrutturazione non era immaginabile: l’obiettivo è avere un punto di riferimento anche in settimana e non una cattedrale nel deserto”.

Il modello cui ispirarsi è il Bernabeu, perché il confronto – oggi – è impietoso. “Noi incassiamo 80 milioni l’anno dai matchday, il Real Madrid punta a superare mezzo miliardo”.

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