Invalsi 2025, al centro sud meno della metà degli studenti comprende i testi scritti
- Postato il 9 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Il nuovo rapporto Invalsi 2025 ha messo in luce una realtà preoccupante per l’istruzione italiana, in particolare per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. I dati parlano chiaro: solo in Italiano e in Inglese-lettura oltre il 50% degli studenti raggiunge i livelli di competenza attesi. La situazione peggiora drasticamente in Matematica: in regioni come Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, circa il 60% degli studenti non raggiunge il livello minimo di accettabilità, con picchi che arrivano al 70% in Sardegna.
Anche in Italiano, la comprensione dei testi scritti rimane accettabile solo nelle due macro-aree settentrionali (Nord-Ovest e Nord-Est), dove circa il 60-61% degli studenti supera la soglia di competenza. Nel Centro-Sud, invece, meno della metà degli studenti riesce a raggiungere questo traguardo. Il quadro nazionale mostra risultati stabili rispetto agli anni 2021-2023, ma ancora inferiori di circa il 7,5% rispetto al 2019, evidenziando gli effetti duraturi della pandemia sul rendimento scolastico.
In Matematica, la situazione è ancora più delicata. I risultati medi del 2025 confermano un calo persistente rispetto al 2019, in linea con un trend internazionale che colpisce anche i Paesi Ocse europei e nordamericani. In Italia, le regioni settentrionali si mantengono su livelli relativamente migliori, con circa il 60% degli studenti in linea con gli standard. Ma scendendo verso il Sud, le percentuali crollano, con una differenza tra Nord Est e Sud e Isole che raggiunge i 23 punti percentuali.
Meno dispersione scolastica, ma più fragilità nel sistema
Nonostante le difficoltà nelle competenze, il rapporto Invalsi registra una nota positiva: la dispersione scolastica tra i giovani di 18-24 anni è in netto calo. Dal 12,7% del 2021, si è scesi sotto il 10,2%, superando in anticipo l’obiettivo del PNRR per il 2026. L’obiettivo europeo del 9% per il 2030 sembra ora raggiungibile.
Tuttavia, Invalsi avverte: questo ampliamento della platea scolastica, se da un lato rappresenta un successo, dall’altro comporta nuove sfide. Sempre più studenti che in passato avrebbero lasciato gli studi ora restano nel sistema, ma spesso con maggiori fragilità e difficoltà di apprendimento. Questo incremento di complessità interna si riflette inevitabilmente sui risultati delle prove nazionali, che fotografano un sistema educativo sotto pressione.
Le rilevazioni del 2025 hanno coinvolto numeri imponenti: circa 11.500 scuole e oltre 2,5 milioni di studenti dalla primaria alla secondaria superiore. Un’indagine su larga scala che restituisce un’immagine chiara: l’Italia è ancora lontana da una scuola equa, capace di garantire le stesse opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dal contesto geografico.
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