Invecchiamento, demenze e volume cerebrale

  • Postato il 17 ottobre 2025
  • Di Focus.it
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Con l'avanzare dell'età, un cervello maschile sano perde più volume e in più aree cerebrali rispetto a un cervello femminile sano. Lo sostiene uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences: i cambiamenti strutturali del cervello legati all'invecchiamento non sembrano insomma spiegare come mai le donne siano quasi due volte più soggette a diagnosi di Alzheimer rispetto agli uomini.. Scansioni a confronto. Poiché un rapido invecchiamento del cervello è uno dei più importanti fattori di rischio per l'Alzheimer, ci si sarebbe potuti aspettare un declino più pronunciato del cervello femminile nelle aree più colpite da questa forma di demenza. Ma il nuovo lavoro, condotto da un gruppo di neuroscienziati dell'Università di Oslo (Norvegia) mostra che le perdite di materia grigia più consistenti legati all'età si riscontrano nel cervello maschile.. Gli scienziati hanno osservato l'evoluzione nel tempo della struttura del cervello di oltre 4.700 persone sane, che non soffrivano di Alzheimer e nemmeno di declino cognitivo lieve, e che avevano partecipato come soggetti di controllo in 14 grandi studi sanitari. In tutto, sono state analizzae 12.500 scansioni cerebrali fatte con la risonanza magnetica funzionale (MRI) - almeno due a persona, eseguite in media a 3 anni di distanza. Le immagini hanno permesso di capire, per esempio, come fosse cambiato nel tempo lo spessore della materia grigia (il tessuto costituito dall'insieme dei corpi dei neuroni), e se le aree cerebrali più interessate dall'Alzheimer, come l'ippocampo, una struttura essenziale per la memoria, si fossero rimpicciolite.. Il cervello maschile invecchia più in fretta. In generale, gli esami cerebrali degli uomini indicavano una più consistente e maggiormente diffusa riduzione di volume rispetto a quelli delle donne. Come è noto, gli uomini hanno anche una minore aspettativa di vita rispetto alle donne. La ricerca - non priva di limiti, come quello di aver considerato persone con livelli elevati di istruzione, un fattore protettivo sull'invecchiamento cerebrale e non per forza esteso alla maggior parte della popolazione - sembra suggerire che la maggiore predisposizione femminile all'Alzheimer non sia da ricercare nella velocità alla quale il cervello invecchia, ma in altri fattori che le rendono più suscettibili a questa demenza. . Quali altri fattori? Il ruolo del cromosoma X. Nella maggiore vulnerabilità delle donne all'Alzheimer (ma anche alla sclerosi multipla, e a una forma transitoria di nebbia cerebrale che può sopraggiungere durante la menopausa) potrebbe avere un ruolo il cromosoma sessuale X, che le femmine possiedono in doppia copia. Uno studio dell'Università della California - Los Angeles Health Sciences condotto sui topi e pubblicato su Science Translational Medicine, ha individuato sul cromosoma X un gene che promuove l'infiammazione nelle cellule immunitarie del cervello, che nel loro insieme sono chiamate microglia.. Per il solo fatto di avere due cromosomi X, le femmine di topo sono più soggette a questo processo infiammatorio, e mostrano anche maggiori benefici quando il gene (chiamato Kdm6a) e la proteina ad esso associata vengono disattivati. Gli scienziati californiani hanno provato a silenziare farmacologicamente la proteina codificata dal gene usando la metformina, un antidiabetico che sembra avere proprietà contro l'invecchiamento. L'idea è che il gene e la sua attività infiammatoria siano vantaggiosi per combattere le infezioni in età fertile, e che siano tenuti sotto controllo dagli estrogeni, ormoni con proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive. Con la menopausa e il calo degli estrogeni, gli effetti infiammatori del gene diventano dannosi a livello neurologico..
Autore
Focus.it

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