Iran, forte esplosione nel porto di Shahid Rajaee: è uno dei principali del paese. “Diversi morti e almeno 115 feriti”

Una forte esplosione ha scosso il porto di Shahid Rajaee nella città di Bandar Abbas, nella provincia di Hormozgan, nel sud dell’Iran. Lo ha riferito l’agenzia di stampa semiufficiale Tasnim: “Pochi minuti fa, si è verificata una grave esplosione nel porto di Shahid Rajaee, la cui causa è ancora sconosciuta”, ha dichiarato il direttore generale della gestione delle crisi di Hormozgan. La tv di Stato di Teheran ha riferito che ci sono diverse vittime. Almeno 281 persone sono rimaste ferite e sul posto sono state immediatamente inviate squadre di pronto intervento. L’esplosione è avvenuta nelle stesse ore in cui in Oman l’Iran e gli Stati Uniti sono impegnati nel terzo round di colloqui sul nucleare.

La violenta esplosione è avvenuta in un serbatoio di carburante, per cause ancora sconosciute e le squadre di pronto intervento sono state immediatamente inviate sul posto. L’entità dei danni è stata enorme e l’area versa in condizioni critiche. Attualmente le attività portuali sono sospese.

La National Iranian Oil Refining and Distribution Company (NIORDC) ha dichiarato in un comunicato che “l’esplosione non ha avuto alcun collegamento con le raffinerie, i serbatoi di carburante o gli oleodotti di proprietà di questa società nella zona” e che “le operazioni presso gli impianti di Bandar Abbas proseguono senza interruzioni”.

Quello di Shahid Rajaee è uno dei principali porti del paese e la città di Bandar Abbas è sede di una base militare dei Guardiani della rivoluzione. Il 14 febbraio Iran International riferiva che una nave cargo iraniana proveniente dalla Cina aveva attraccato nello scalo con un carico di 1.000 tonnellate di perclorato di sodio, sostanza chimica utilizzata nella produzione di carburante per missili. Secondo il Financial Times, che il 22 gennaio aveva dato al notizia della partenza del carico dalla Cina, una tale quantità di perclorato di sodio potrebbe essere usato per produrre “960 tonnellate di perclorato di ammonio”, che a sua volta potrebbe produrre “1.300 tonnellate di propellente, sufficienti ad alimentare 260 missili iraniani a medio raggio come il KheibarShekan o l’Haj Qassem”.

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