Iran-Israele, c’è una super bomba che penetra e distrugge tutto sotto terra

  • Postato il 18 giugno 2025
  • Di Panorama
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Dopo una settimana di bombardamenti da parte delle Forze IDF l’arsenale iraniano è stato reso quasi completamente inefficiente. Se il regime di Teheran dichiarava di avere almeno 2.000 missili, oggi la quantità di missili e droni lanciati verso Israele è fortemente diminuita, ed anche se il numero degli ordigni ancora disponibili dalle forze armate iraniane è imprecisato, le IDF hanno colpito la maggioranza dei siti di lancio, costruzione e stoccaggio. Arrivando anche a presidiare i canali con i quali Teheran approvvigionava e anche riforniva dallo Yemen. Ecco perché gli obiettivi degli F-35 e degli F-15 israeliani sono state le rampe di lancio e i convogli (camion e autotreni) sui quali gli armamenti più compatti vengono trasportati.

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Da tenere d’occhio sono anche i porti e il traffico marittimo commerciale con il quale arrivano le componenti non fabbricate in Iran, tipicamente da Corea del Nord e Russia, ma anche da alcune nazioni che triangolano le spedizioni cinesi. Mentre l’Esercito iraniano deve sopperire alle perdite, Israele deve continuare a monitorare questi trasporti e colpire le potenziali postazioni di lancio con un continuo lavoro di osservazione e d’attacco.

Intanto continua la caccia all’ayatollah Ali Khamenei, che se davvero si trovasse in un bunker costruito decine di metri sottoterra, potrebbe diventare il bersaglio delle bombe statunitensi Blu-109. Un ordigno costruito dagli Usa, in servizio dal 1985, utilizzabile sui caccia israeliani F-15I, come già avvenuto nel settembre 2024 nel corso delle operazioni che portarono all’uccisione del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, avvenuta a Beirut. Le forze Usa non sono le sole a possedere simili ordigni, la Russia ha sviluppato la bomba Kab-1500L da 1500 kg per i velivoli Su-24M e -34, in grado di devastare fino a 20 metri di profondità nel terreno e fino a due metri nel cemento armato. Ma l’Iran non l’ha mai avuta in dotazione né possiede aeroplani bombardieri che possano arrivare a lanciarla sul territorio israeliano. La Blu-109 è in servizio con le forze di undici nazioni, ha un contenitore in acciaio spesso 25 mm ed è armata con 250 kg di Tritonal, una miscela costituita per l’80% da Tnt e dal 20% di polvere d’alluminio.

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L’ordigno è guidabile (con kit elettro-ottico Gbu-15) o con quello laser Gbu-27 e Gbu-31 Jdam (Joint Direct Attack Munition). Ne esiste anche la versione termobarica (Blu-118, con lunghezza di oltre sei metri) con esplosivo tradizionale. Lunga poco meno di due metri, arriva alla lunghezza di oltre tre metri se viene installato il kit a penetrazione profonda che la modifica in Blu-116. ecco perché soltanto pochi modelli di velivoli possono trasportarla appesa ai loro piloni subalari. Più grande e pesante è la Gbu-57 da 14 tonnellate, il più grande ordigno statunitense tra quelli non nucleari, in grado di penetrare a 60 metri sotto la superficie del terreno. Questa, per le sue dimensioni, può essere trasportata soltanto dai bombardieri stealth B2 e quindi non utilizzabile direttamente da Israele. In ambito Nato esiste anche la bomba a penetrazione Sarb-83 e quella anti-bunker Neb-24 create dalla Turchia con lo stesso principio di funzionamento. La bomba ha una detonazione tradizionale attivata da un timer e da un’elica installata nella parte posteriore.

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L’ordigno si attiva allo sgancio ed esplode quando l’elica mossa dall’aria smette di girare e il timer ha esaurito il tempo programmato. Nelle versioni più moderne, uno speciale microfono riesce ad ascoltare il numero degli strati di cemento perforati trasferendo l’informazione a un circuito controllore. Questo attiva l’esplosione soltanto nel momento in cui si ha certezza che la penetrazione sia avvenuta. Tale sistema è stato recentemente riprogettato da Northrop Grumman come sistema Hard Target Void Sensing Fuze (Htvsf), ed è una vera e propria spoletta della bomba programmabile dalla cabina di pilotaggio del bombardiere che la trasporta. Lo scopo è aumentare l’efficacia del colpo rilevando il vuoto (aria) che esiste tra i piani di un bunker, avere certezza della penetrazione e quindi esplodere nel punto in cui l’ordigno risulterà più efficace.

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Panorama

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