Iscrizioni a Prime “ingannevoli”: Amazon dovrà pagare sanzioni e rimborsi per 2,5 miliardi di dollari

  • Postato il 25 settembre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La notizia è pubblicata in bella evidenza sul sito della Federal Trade Commission che, non a caso, ha come missione la “protezione dei consumatori americani”. Amazon, uno dei colossi del commercio on line e della televisione in streaming, dovrà pagare 2,5 miliardi di dollari per aver “iscritto milioni di consumatori ad abbonamenti Prime senza il loro consenso, rendendo estremamente difficile la disdetta in modo consapevole” violando l’Ftc Act e il Restore Online Shoppers’ Confidence Act (ROSCA). L’indagine era iniziata nel 2021, mentre la causa è stata presentata nel 2023.

In particolare è stata messa sotto accusa l’operazione commerciale di Amazon Prime che offre vantaggi come spedizioni più rapide, streaming video e sconti presso Whole Foods, con un abbonamento annuale da 139 dollari o mensile da 14,99 dollari. Il servizio conta oltre 200 milioni di iscritti e ha generato, secondo l’ultimo bilancio, oltre 12 miliardi di dollari di ricavi netti dalle sottoscrizioni, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente. La Ftc ha evidenziato che Amazon rendeva difficile completare acquisti senza iscriversi a Prime, presentando pulsanti poco chiari e complicando la cancellazione, processo internamente chiamato Iliad, in cui il cliente doveva confermare su tre pagine la volontà di annullare l’abbonamento.

Adesso Amazon sarà obbligata a pagare una sanzione di un miliardo di dollari e a rimborsare 1,5 miliardi ai consumatori danneggiati dalle pratiche ingannevoli di iscrizione, così come a cessare le pratiche illecite di iscrizione e disdetta. Il presidente della FTC, Andrew N. Ferguson, scrive così: “Le prove hanno dimostrato che Amazon ha utilizzato sofisticate trappole per gli abbonamenti, progettate per manipolare i consumatori inducendoli ad iscriversi a Prime, rendendo poi estremamente difficile per loro disdire l’abbonamento. Oggi stiamo rimettendo miliardi di dollari nelle tasche degli americani e ci vogliamo assicurare che Amazon non lo farà mai più”.

L’inchiesta ha appurato come “dirigenti e dipendenti di Amazon abbiano consapevolmente discusso di questioni illecite relative all’iscrizione e alla cancellazione”, con commenti come “la gestione degli abbonamenti è un mondo un po’ losco” e “indurre i consumatori ad abbonamenti indesiderati è un cancro inespresso”. Amazon avrà l’obbligo di apportare modifiche significative ai flussi di iscrizione e cancellazione di Prime, avviando una serie di interventi tra cui: un pulsante chiaro e ben visibile per consentire ai clienti di rifiutare Prime. Includere informazioni chiare e visibili su tutti i termini essenziali di Prime durante il processo di iscrizione come il costo, la data e la frequenza degli addebiti ai consumatori, se l’abbonamento si rinnova automaticamente e le procedure di cancellazione. Creare un modo semplice per i consumatori di annullare Prime, utilizzando lo stesso metodo che serve a registrarsi.

La Federal Trade Commission ha sottolineato che “il processo non può essere difficile, costoso o dispendioso in termini di tempo e deve essere disponibile utilizzando lo stesso metodo usato per registrarsi”. Infine, sarà necessaria la figura di un “supervisore indipendente e terzo per monitorare la conformità di Amazon al processo di distribuzione dei ricorsi ai consumatori”.

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Il Fatto Quotidiano

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