Isee 2026: cosa potrebbe cambiare per le famiglie

  • Postato il 7 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Cantiere manovra in queste settimane e cantiere ISEE. Il governo sta lavorando a una profonda revisione dell’Isee, l’indicatore che fotografa la situazione economica delle famiglie e regola l’accesso a gran parte dei bonus e delle agevolazioni sociali. Nel 2026 potrebbero arrivare novità per le famiglie, con l’introduzione dell’ISEE famiglia e l’addio del conto della prima casa sul calcolo della situazione finanziaria che apre la strada a gran parte dei bonus in Italia. L’obiettivo è evitare sovrapposizioni tra bonus e rendere più equo l’accesso alle prestazioni, in particolare per i nuclei con figli.

Isee famiglia 2026: addio al peso della prima casa nel calcolo

La novità principale dovrebbe riguardare la rimozione del valore della prima casa dal calcolo dell’Isee. Una richiesta sostenuta da tempo dalla Lega. Oggi, infatti, il valore dell’abitazione principale non è già conteggiato per intero: sono esclusi i primi 52mila euro del valore Imu, con ulteriori franchigie per i figli conviventi. Tuttavia, la proposta leghista punta a eliminare del tutto il peso della prima casa, mantenendo invece nel calcolo le eventuali seconde abitazioni o altri immobili.  Dal nuovo ISEE famiglia (Isf) potrebbero essere esclusi anche gli importi già percepiti come bonus o agevolazioni, come il bonus nido o il contributo per le nascite nelle aree montane, che oggi invece, paradossalmente, finiscono per alzare l’Isee e limitare l’accesso ad altri sostegni. La proposta ha ricevuto il plauso del Forum delle Associazioni Familiari: “una misura di buon senso”, in grado di evitare che gli aiuti “si cannibalizzino” a vicenda.

Assegno unico, bonus mamme e quoziente familiare: cosa resta e cosa cambia nel 2026

Tra le misure confermate c’è l’assegno unico universale, che continuerà a non fare reddito ai fini Isee. Nel solo 2025 sono stati erogati 11,5 miliardi di euro a oltre 6 milioni di famiglie, per un totale di quasi 10 milioni di figli. L’importo medio per figlio, a luglio, è stato di 172 euro, con oscillazioni tra i 57 euro (per chi non presenta Isee) e i 224 euro per le famiglie con redditi più bassi. Un’altra misura recente è il bonus per le madri lavoratrici, pari a 480 euro esentasse in busta paga, destinato a chi ha un Isee entro i 40mila euro. Anche questo contributo non incide sul calcolo dell’assegno unico. Non dovrebbe entrare invece nella prossima legge di Bilancio il quoziente familiare, proposta da tempo discussa ma giudicata incompatibile con l’attuale struttura dell’Irpef, basata sul reddito individuale. Il governo starebbe puntando piuttosto su deduzioni e detrazioni fiscali a favore delle famiglie con figli, come la possibile detrazione Irpef per le spese scolastiche, ancora in fase di valutazione.

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Panorama

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